10 Dicembre 2022, 18:51
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Abbiamo visto materializzarsi gli occhi di una mamma che non si rassegna durante l’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto’. Abbiamo visto Angela, mamma di Gaia, scomparsa sul traghetto che la portava da Genova a Palermo, in circostanze ancora senza spiegazione. Lo sguardo di una madre che non si arrende, che non crede alla teoria del suicidio e che, comunque, vuole sapere. Dovremmo imparare, da quegli occhi, che cos’è l’amore, che cos’è la fame di verità. Questa è una storia che ci riguarda. Gaia e la sua famiglia sono anche la nostra famiglia.
Angela, la mamma di Gaia Randazzo, a ‘Chi l’ha visto’, ha rilanciato il suo appello: “Chi ha visto qualcosa parli”. E adesso è lei a parlare, ancora una volta, con noi. “Ci sono troppe cose che non quadrano. Ci sono state delle testimonianze, riportate dalla trasmissione, che hanno riferito come, sulla nave, quella non fosse stata una notte esattamente tranquilla. C’erano persone ubriache, c’era confusione. Mia figlia dormiva al livello cinque, la sua felpa è stata trovata sul ponte del nove. Perché una persona che vuole prendere un po’ di fresco sale quattro piani? Dov’erano le telecamere? E se si fosse presentato un malintenzionato o un predatore? Mio figlio (il fratellino di quindici anni che accompagnava la ragazza, ndr) si è svegliato alle sei e mezza del mattino e ha cercato la sorella. Alle dieci e un quarto ha parlato con l’equipaggio. Come l’hanno cercata Gaia?”.
Angela insiste: “L’ipotesi del suicidio è inverosimile, come ho già spiegato, Gaia era una ragazza tranquilla, aveva mandato un messaggio per informarci che tutto era a posto. Il whatsapp con la parola ‘addio’ inviato all’ex fidanzato di cui abbiamo letto sui giornali? Lui stesso ha chiarito di non pensare che Gaia si possa essere uccisa”.
Sono i misteri e le domande di una storia atroce che dovranno ricevere una risposta. Mamma Angela, suo marito, i suoi figli non possono darsi pace: “La felpa di Gaia – dice Angela – l’hanno trovata sul ponte legata con due nodi e non è stata esaminata. Non vorrei che chi deve fare le indagini avesse messo questa storia già nel cassetto. Non si è persa una scarpa vecchia. E io non so niente, fino a quando non mi comunicheranno che cosa è accaduto”.
“Gli interrogativi sono parecchi – ripete l’avvocato Aldo Ruffino, il legale che segue la famiglia Randazzo -. Alcune testimonianze raccolte da ‘Chi l’ha visto’ riferiscono che su quel traghetto c’erano già state molestie, persone costrette a chiudersi in cabina per non essere disturbate. Il messaggio? Non ci sono dati sicuri e saranno effettuati accertamenti”. Ce n’è abbastanza per scavare a fondo, pensando agli occhi di mamma Angela e a chi, in quella casa, si mette ogni giorno a tavola. Ma Gaia non c’è. (Roberto Puglisi)
Per contatti: robertopuglisi23@libero.it
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10 Dicembre 2022, 18:51