PALERMO – Non ha certamente la bacchetta magica ma Gian Piero Gasperini ha il merito di avere dato un volto al Palermo. Sono bastate poche mosse e la squadra si è messa a sua disposizione, dando una sterzata in termini di gioco espresso e risultati sul campo. Nel giorno della ripresa degli allenamenti in vista della partita del 21 ottobre contro il Torino, Gasp ha fatto già un bilancio delle sue prime settimane in rosanero: “Mancano parecchie cose per vedere la mia squadra – spiega -, ma questi ragazzi si sono applicati sin da subito e abbiamo dato dimostrazione di un’evoluzione. Hanno interpretato bene la partita facendo ciò che vogliamo fare, abbiamo le idee chiare in entrambe le fasi. Peccato per i risultati che non ci hanno premiato al cento per cento, ma le prestazioni sono state confortanti e crediamo in ciò che facciamo”.
Il Palermo sta bene e la sosta cade probabilmente nel momento sbagliato: “Preferirei lavorare con continuità, ma quantomeno la pausa ci servirà per lavorare con calma – sottolinea Gasperini -, anche se mancano 5-6 calciatori in ritiro con le rispettive nazionali. Ho lavorato fino ad ora su concetti basilari, la squadra ha voglia di applicarsi. Anche il primo tempo di Bergamo è stato abbastanza positivo per ciò che mi riguarda. Ero arrivato dicendo che il primo passo non erano i singoli ma le prestazioni. La squadra voleva fare bene, abbiamo superato lo scoglio più duro, cioè lo scetticismo dei tifosi, e ora dobbiamo solo crescere”.
Ieri si è fatto male Hernandez, un infortunio che tiene in apprensione anche l’allenatore rosanero: “Ci siamo preoccupati molto per Hernandez, le notizie per fortuna sono confortanti, aspettiamo di sapere qualcosa di più preciso”. Lo Monaco in questi giorni ha ribadito che servirà intervenire sul mercato, la società agirà; Gasperini prova a dribblare questo argomento: “Io non penso al mercato, penso a lavorare. E’ giusto che la società sia presente, ma io penso al campo. Se la dirigenza interverrà poco, significa che ho lavorato bene”. In questi giorni il Gasp lavorerà molto sull’aspetto mentale: “Le prestazioni sono positive. Certo, dobbiamo imparare a chiudere le partite perché ad esempio a Genova potevamo farlo”.
