Gennuso arrestato, Schifani: 'Notifica a 48 ore dal voto'

Gennuso arrestato, Schifani: ‘Notifica a 48 ore dal voto’

L'intervento del presidente della Regione sul caso dell'ex parlamentare ai domiciliari
TRAFFICO DI INFLUENZE
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SIRACUSA, 26 MAG – “Il traffico di influenze è la classica raccomandazione. Prendiamo atto di questo fatto, nessuna polemica. Mi viene forte l’interrogativo di capire cosa sarebbe successo se l’ordine fosse stato notificato lunedì e non a 48 ore dal voto. Mi rimarrà questo dubbio. Ma rispettiamo la magistratura”.

Lo ha detto il presidente della Regione Renato Schifani rispondendo a una domanda sull’ex parlamentare Pippo Gennuso che deve scontare agli arresti domiciliari una pena a otto mesi di reclusione per traffico di influenze.

I legali di Gennuso

Sulla notizia dell’esecuzione del provvedimento del Tribunale di sorveglianza sono intervenuti i difensori di Gennuso, gli avvocati Maria Licata e Corrado Di Stefano, sottolineando che “non ritengono assolutamente che vi sia o possa essere alcun nesso” con “le imminenti elezioni amministrative”, essendo “l’udienza calendarizzata da tempo”.

“Precisiamo peraltro – sottolineano i due penalisti – che il provvedimento non prevede l’arresto di Gennuso, avendo il Tribunale di Sorveglianza accolto l’Istanza di esecuzione della pena nella forma della detenzione domiciliare, che era stata richiesta in via subordinata rispetto all’affidamento in prova ai servizi sociali.

Rispetto a questo provvedimento si stanno, allo stato, valutando le iniziative da, eventualmente, intraprendere”.

Licata e Di Stefano: “Piena fiducia nella magistratura”

“Non vi è, né da parte dei difensori, né da parte di Gennuso alcuna posizione di contrapposizione nei confronti del Tribunale di Sorveglianza, né nei confronti della Magistratura in generale, verso la quale si riafferma invece la piena fiducia. Si è trattato, ed è in corso di esecuzione, un provvedimento il cui contenuto si conosceva da tempo”, continuano i legali.

“Ci teniamo, infine, a precisare di non aver mai rilasciato alcun tipo di intervista ad alcuna testata online, né siamo mai stati comunque interpellati”.

“Resta quindi per noi misterioso comprendere da quale fonte provengano le informazioni che sono state pubblicate, rispetto alle quali, si ribadisce, prendiamo le distanze, non essendo nostra abitudine, peraltro, commentare i provvedimenti giurisdizionali”, concludono gli avvocati Licata e Di Stefano.


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