Geraci a De Luca e La Vardera: "Persa occasione per tacere" - Live Sicilia

Geraci a De Luca e La Vardera: “Persa occasione per tacere”

Botta e risposta con gli ex colleghi di partito
L'INDAGINE
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PALERMO – La bufera giudiziaria che si è abbattuta sul deputato regionale leghista Salvo Geraci ha scatenato un botta e risposta con gli ex compagni di partito di Sud chiama Nord. La richiesta è di lasciare il posto in Commissione Antimafia all’Ars. Secondo l’accusa il 14 febbraio del 2022 in occasione della processione del Venerdì Santo – che imponeva un itinerario differente rispetto a quello tradizionale che prevedeva il transito vicino casa di un mafioso – Geraci avrebbe fatto pressioni per ottenere la deviazione del corteo “al fine di ottenere consenso elettorale da parte della comunità e il favore del Comitato della Madonna Addolorata di Cerda”.

La richiesta di La Vardera

Ad aprire le danze è stato il deputato Ismaele La Vardera. “Le notizia di stampa che vedono protagonista l’attuale deputato e sindaco di Cerda, Salvatore Geraci, se verificate destano preoccupazione. Credo che sia giusto che la magistratura faccia il suo corso, ma ritengo pure che l’onorevole Geraci debba dimettersi dalla commissione antimafia per l’onorabilità della stessa commissione di cui sono vicepresidente”, ha detto. “Non possiamo permetterci – prosegue La Vardera – che su un componente della commissione antimafia penda un sospetto così ‘grave’, che coinvolgerebbe addirittura un soggetto che sta scontando una condanna per mafia”.

De Luca chiama in causa Salvini

Cateno De Luca si è rivolto direttamente a Matteo Salvini.  “Caro Matteo Salvini sulla vicenda dell’on. Salvo Geraci batti un colpo! Quando io l’8 novembre 2017 sono stato arrestato per evasione fiscale il buon Matteo Salvini rilasciò numerose interviste sostenendo falsamente che non mi aveva candidato al Parlamento Siciliano nella lista della lega perché ero portatore di voti inquinati“, dice il sindaco di Taormina.

“Ovviamente tutti sapevano che io non avevo mai chiesto di essere candidato nella lista della Lega perché avevo fatto un accordo Sicilia Vera Udc per il superamento dello sbarramento del 5% con più candidati di Sicilia Vera, oltre me, in più provincie siciliane. Io sono stato assolto perché il fatto non sussiste sia in primo che in secondo grado e la Procura di Messina ha anche rinunciato a fare ricorso in Cassazione per l’assenza di validi presupposti”, spiega De Luca.

“Salvini chieda scusa”

“Il signor Matteo Salvini non mi ha mai chiesto scusa per la sua infamante accusa dimostrando di non essere uomo! Chissà se ora il buon ministro Salvini dimostrerà di essere uomo chiedendo al suo nuovo acquisto Salvo Geraci di dimettersi dalla commissione antimafia essendo stato attinto da vicende che, aldilà dell’aspetto penale, evidenziano un comportamento che rasenta un retaggio incompatibile con l’essere componente di questa prestigiosa commissione Attendiamo risposta prima di intraprendere le nostre iniziative. A noi la mafia ci fa schifo”, conclude De Luca.

La risposta di Geraci

Non si è lasciata attendere la risposta di Geraci. “La conclusione delle indagini e la comunicazione di garanzia non sono condanne, anzi servono a difendermi da accuse infamanti con le quali, tra l’altro, la mafia non c’entra nulla. Purtroppo a Cerda, dove sono sindaco da due mandati e dove sono stato rieletto a grandissima maggioranza, c’è qualcuno che non si rassegna all’esito del voto e le trova tutte per colpire la mia onorabilità. Non ho mai dato indicazioni sul percorso delle processioni e su dove queste dovessero stazionare. E se ci sono condannati di mafia questi sono lontani dai miei pensieri e dalle mie attenzioni. Dovrebbero essere altri a tenersene lontani”, ha detto.

“Fiducia nella magistratura”

“Aspetto con fiducia che la magistratura chiarisca ogni cosa. Ai colleghi La Vardera e De Luca (i due parlamentari che gli hanno chiesto di lasciare la commissione regionale Antimafia) dico che hanno perso un’occasione per stare zitti – aggiunge il sindaco di Geraci – Non mi aspetto solidarietà da nessuno ma confido di uscirne a testa alta perché sono e resto un uomo perbene che ama il comune che amministra e la regione nella quale svolgo le funzioni di parlamentare”.


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