Gianfranco for president | con l'opzione Dell'Utri - Live Sicilia

Gianfranco for president | con l’opzione Dell’Utri

La candidatura
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L’annuncio è stato dato da un’Ansa delle 16.19 di ieri. Gianfranco Miccichè ha detto: ”Contro i continui ‘no’ della burocrazia regionale abbiamo elaborato un disegno di legge per consentire alla Regione siciliana di passare dal metodo dell’autorizzazione a quello del controllo. Sarà questo il primo provvedimento che attuerò da presidente della regione. Sì, perché, stando così le cose non posso non candidarmi alla guida della Regione siciliana”. Non può non candidarsi. Sembrerebbe un precetto suggerito dal medico, la medicina amara che Pinocchio sorseggia per non morire, quando entrano i quattro conigli con la bara nella stanza della sua malattia. Invece, è l’approdo naturale del Miccimondo, cioè di quel meccanismo rutilante e scenografico messo su con la convention palermitana di Forza del Sud.

In vista di una possibile scelta elettorale, due o tre cose che sappiamo del Miccichè ultima versione sarà meglio ricordarle. Gianfranco si pone come il campione dell’autonomia buona, vuole risollevare la Sicilia da secoli di catene. Egli riconosce le colpe delle amministrazioni passate. Vorrebbe l’amministrazione presente assai più consona. Dice Miccichè: “Solo attraverso una classe dirigente ancorata al territorio ed educata alla buona amministrazione, cioè capace di affrontare le sfide senza dire sempre ‘no’ e con idee innovative, è possibile fare crescere il Sud. Questo è il nostro credo, questa è la convinzione di tantissimi italiani che ormai non si riconoscono più nei partiti tradizionali”. E gli si può dare torto?

Miccichè, poi, è fenomenale in un altro campo. Nel bricolage. Riesce a mettere insieme figure che, a primo acchito, non c’entrerebbero niente l’una con l’altra. Infatti, una volta ebbe a dire: “Non c’è dubbio, se Falcone e Borsellino fossero vivi assolverebbero Marcello Dell’Utri con formula piena”. Ora, a parere di chi scrive, qualche dubbio in materia sussiste, proprio dal punto di vista squisitamente morale, considerando i compiti diversi dei due giudici assassinati dalla mafia. Che ne penseranno i futuri elettori? Curiosi siamo. Vorranno mescolare nell’urna e nella loro coscienza, dalla stessa parte,  Capaci, via D’Amelio e il senatore Dell’Utri?

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