PALERMO – Milano per rinascere, l’erba di ‘San Siro’ per tornare a respirare quell’ossigeno che solo un gol segnato può dare ad un attaccante. Per Alberto Gilardino, nuovo attaccante del Palermo, la sfida di sabato sera contro il Milan, club in cui ha militato dal 2005 al 2008 realizzando 36 reti in 94 presenze tra serie A e Coppe, racchiude dunque tanti stimoli da sfruttare per rilanciarsi nell’esperienza in rosanero. Con la maglia rossonera il biellese infatti assaporò per la prima volta nella sua carriera palcoscenici importanti come quello della Champions League, vinta nel 2007, e la Coppa Intercontinentale.
In campionato Gila però, venuto per rinforzare un reparto orfano di un bomber del calibro di Shevchenko, non trovo mai lo spazio che chiedeva anche e sopratutto per la presenza di due campioni come Pippo Inzaghi e Pato. Ecco perché, a detta dello stesso giocatore, gli ultimi mesi a Milano furono i peggiori della sua carriera finendo per portarlo a Firenze destinazione Fiorentina. Ma da quella parentesi di tre anni all’ombra del Duomo Gilardino divenne il calciatore maturo che conquistò il cuore dei tifosi gigliati e poi degli altri club in cui militò (Genoa, Bologna e i cinesi del Guangzhou).
Adesso che la giostra del calcio ha portato il ‘violino’ al Palermo i tifosi rosanero si augurano che Il loro numero 11, in ombra nel suo esordio contro il Carpi al ‘Barbera’, possa accordare il suo strumento alla Scala del calcio e finalmente tornare a suonare come una volta. Le prospettive ci sono tutte, magari con un Vazquez maggiormente ispirato in fase di rifinitura il Palermo potrebbe dunque festeggiare la prima marcatura del pezzo pregiato della campagna acquisti del patron Zamparini.
