PALERMO – Ci sono già tre assessori e un capogruppo. La “squadra” di Forza Italia inizia a prendere forma, tra assessori in pectore e incarichi a Sala d’Ercole. La riunione di oggi tra deputati e big del partito in Sicilia ha iniziato a fissare alcuni paletti. Saranno certamente nel governo di Musumeci, infatti, non solo Gaetano Armao che avrà la delega all’Economia oltre che la vicepresidenza della Regione, ma anche il catanese Marco Falcone (per lui più probabile la delega alle Infrastruttura che quella all’Agricoltura) e la messinese Bernadette Grasso che dovrebbe andare agli Enti locali. Confermato, anche nel corso della riunione, il rifiuto di Paolo Inglese: il docente universitario ha deciso di non far parte del governo regionale.
Sempre nel corso della riunione, il commissario regionale Gianfranco Micciché ha poi spiegato che i posti nel governo in quota azzurri dovrebbero essere altri due. Ma la cosa non è così scontata, visto che alcune pressioni degli alleati potrebbero spingere Forza Italia a un atto di “generosità” da compensare con un incarico all’Ars. Per farla breve: se gli assessori del partito saranno altri due, arriveranno da Siracusa e da Trapani. Nel primo caso, è sempre caldo il nome di Edy Bandiera sponsorizzato da Stefania Prestigiacomo, nel secondo il nome ricorrente è quello di Giuseppe Guaiana indicato da Tonino D’Alì. Ma come detto, potrebbe non esserci spazio per entrambi.
Raffaele Lombardo, infatti, spinge per un assessore “autonomista”. Al momento, i nomi indicati per la giunta sono quelli di Toto Cordaro e Roberto Lagalla: entrambi riconducibili al Cantiere popolare di Saverio Romano ed entrambi palermitani. L’ex governatore di Grammichele vuole invece in giunta Mariella Ippolito, presidente dell’ordine dei farmacisti di Caltanissetta. Potrebbe arrivare, appunto, nel caso in cui Forza Italia rinunciasse a uno dei posti in giunta e nel caso in cui Lagalla (così come Vittorio Sgarbi) venisse considerato “extra quota”.
Ma questa partita si intreccia, come detto, a quella delle ambite cariche all’interno di Sala d’Ercole. La nomina di Bandiera in giunta, ad esempio, che trova l’ostilità di un altro pezzo del partito nel collegio aretuseo, cioè quello che fa capo a Luca Cannata e alla sorella Caterina (il primo è sindaco di Avola, la seconda è stata eletta all’Ars in occasione delle ultime regionali), potrebbe essere “bilanciata” da un incarico nel Consiglio di presidenza (da segretario) appunto per Rossana Cannata. L’eventuale rinuncia a un assessore di Forza Italia, poi, consentirebbe agli azzurri di puntare, oltre alla presidenza dell’Ars, ad altri due posti nell’organo di vertice dell’Assemblea: l’altro posto, quello di questore, carica ambita perché riguarda la gestione anche economica del Palazzo dei Normanni, potrebbe andare al catanese Alfio Papale.
C’è poi la partita delle commissioni. Il deputato palermitano Riccardo Savona punta alla commissione bilancio, ma non è così certo l’accordo in seconda commissione. Forza Italia comunque avrà tre presidenze di commissione tra quelle agli Affari istituzionali, Bilancio, Sanità e Attività produttive. In questo caso, oltre a Savona, uno dei nomi caldi è quello di Orazio Ragusa, oltre a quello della palermitana Marianna Caronia. Tra le certezze, intanto, c’è quella del nuovo capogruppo all’Ars. Il successore di Marco Falcone è il palermitano Giuseppe Milazzo, il più votato alle Regionali, con quasi diecimila voti, tra i candidati nella lista di Forza Italia nel collegio del capoluogo.