PALERMO – I “tornelli della discordia”, le concessioni balneari da Mondello al resto della Sicilia. E ancora, come cambieranno gli stabilimenti sul mare, le novità per Palermo e l’emergenza incendi. Spazio anche ai franchi tiratori e alle indagini sugli esponenti di FdI: intervista all’assessore regionale all’Ambiente Giusi Savarino che ieri ha emanato una circolare.
La Sicilia affronta una nuova stagione estiva, tra il ritorno degli incendi e una diversa concezione del sistema balneare. Quali sono le priorità?
“Finalmente stiamo dando ordine al sistema dei balneari con la pianificazione da parte dei Comuni e siamo passati su 123 comuni costieri da un solo Piano di utilizzo del demanio marittimo demaniale (Pudm) a 93 adottati, questo grazie a una mia semplificazione dell’iter, a un contributo economico dato ai Comuni e allo stimolo che arriva dal Piano regionale che è stato approvato in Ars per compensare le inadempienze degli enti”.
In particolare, è emerso un caso emblematico, che vale per molti altri: quello delle polemiche su Mondello. Come stanno le cose?
“Facciamo chiarezza. Per una norma nazionale tutti i concessionari esistenti sono prorogati al 2027, ma con la nuova normativa che il governo Schifani ha disciplinato, tutti gli spazi disponibili andranno in gara con pubblica evidenza”.
Quali saranno i capisaldi di queste procedure?
“Piccoli lotti per i concessionari, che dovranno rispettare la sostenibilità ambientale, incentivare le assunzioni di giovani e stimolare il plastic free, sostenendo le produzioni enogastronomiche locali. Non ci saranno mai più monopoli come la società Italo Belga a Mondello”.
Come sarà possibile?
“Abbiamo messo un limite, la stessa società non potrà avere più di due concessioni nello stesso Comune, tre nella stessa provincia e cinque in tutta la Regione, non possono esistere situazioni di monopolio come da cento anni avviene a Mondello. La concorrenza aiuta, stimola e abbassa i prezzi”.
È vero che la concessione è frutto anche dell’accorpamento della spiaggia di Mondello con la Costa Sud?
“È vero che il rilascio avviene con un calcolo che tiene conto dell’intera costa. Tuttavia, nel caso specifico di Palermo, abbiamo chiesto al Comune, in fase di redazione del Pudm di espungere dalla percentuale di costa libera le aree non balneabili”.
Cosa emerge, secondo lei, dalla relazione della Finanza e cosa farete adesso?
“Ci sono delle irregolarità sui tornelli, ho fatto verificare agli uffici e non risulta alcuna specifica autorizzazione. Se è così verranno rimossi. Stiamo verificando l’autorizzazione sulla staccionata. E comunque ho dato direttiva agli uffici competenti che non vengano più autorizzati né staccionate né tornelli in tutto il territorio siciliano.”
La Società Italo Belga è in regola con le staccionate e i tornelli di ingresso?
“Se non per specifiche autorizzazioni non si può mettere una staccionata sulla battigia, che cambia in base alle mareggiate, di norma si usano le cime. Ho chiesto ai miei dirigenti una relazione dettagliata su tutto per vederci chiaro. Siamo ormai alla fine di un sistema che ha goduto di troppi privilegi. Inoltre ho dato direttiva per non autorizzarne più ed eliminare questi recinti che tolgono pure la vista del mare, bisogna rispettare almeno 3 o 5 metri di distanza, a seconda del tipo di costa. Ad esempio a Mondello lasceranno 10 metri di battigia. Finalmente un’amministrazione coraggiosa!”.
Come cambierà Mondello?
“Mi è stato presentato dal sindaco Lagalla il Pudm di Palermo per le osservazioni, è un lavoro ben fatto, che per esempio divide la spiaggia di Mondello in 13 lotti tra concessioni e aree attrezzate libere, si passerà da circa 43mila metri quadrati di area oggi concessa a stabilimenti a 19mila. Concessioni balneari che, come dicevo, andranno a gara, sono raddoppiate le aree lasciate libere tra un lotto e l’altro. Si rispetta l’ambiente e sarà occasione di sviluppo per tante imprese balneari che in Sicilia per lo più sono familiari, un tessuto economico che aiuta alla crescita del Pil siciliano, oggi trainante in Italia”.
Quindi aumenterà lo spazio a disposizione per le persone?
“Sì, il 50 per cento in più, noi abbiamo fatto delle nostre osservazioni tecniche, poca cosa perché è veramente un buon Piano. In una città come Palermo è strano che nessuno abbia pensato alla pianificazione nel passato”.
I tornelli possono essere installati all’ingresso dei lidi?
“I concessionari devono lasciare la possibilità al cittadino di accedere al mare, sempre, ma dipende dall’atto concessionario e dal luogo in cui si trova la concessione. A volte si tratta di proprietà private sulle strade, che lambiscono un’area demaniale pubblica interna”.
Deve essere sempre garantito l’accesso?
“Se l’accesso è nella proprietà privata no, ma ogni area pubblica deve avere un’area di accesso. Io ho sollecitato ispezioni e controlli su tutto il territorio regionale, anche per segnalazioni di irregolarità avute da Catania ad Agrigento, passando per Ragusa. Stiamo inoltre lavorando con la guardia costiera per attivare un servizio di controllo costante sulle nostre concessioni, finanziato dalla regione.”
Andiamo agli incendi, i dati sono preoccupanti, quasi 4 mila roghi in due mesi e mezzo…
“È un problema che, come stiamo vedendo, non è solo siciliano. In queste ore stiamo aiutando con nostri mezzi e uomini la Regione Campania sul Vesuvio, in Sardegna sono in emergenza e in Spagna sono state evacuate 3.700 persone, si parla di terrorismo ambientale e c’è già un morto. È frutto delle alte temperatura, ma c’è dietro la mano dell’uomo, incendiari dolosi che noi adesso, grazie a telecamere a infrarossi, stiamo beccando. Abbiamo consegnato diverse prove alle Procure, sia a Trapani, nel Nisseno e nell’Ennese e stanno arrivando le condanne, triplicate grazie al governo Meloni”.
Mezzi di contrasto, la sala unificata sta funzionando?
“Sì, coordina tutte le forze messe in campo, le risposte sono state immediate e ben coordinate dalla sala unificata. Stiamo passando al secondo step con Leonardo per le telecamere a infrarossi, droni e mezzi innovativi. Un importante progetto finanziato dal Pon sicurezza grazie ai governi Schifani e Meloni.
A questi stiamo aggiungendo nuovi mezzi e serbatoi all’interno delle riserve, difficili da raggiungere con le autobotti e sistemi di controllo intelligenti. Quello che manca è la risorsa umana, perché da qui a due anni rischiamo ad avere un corpo forestale in pensione”.
A che punto sono i concorsi di cui abbiamo parlato al momento del suo insediamento?
“Grazie a una norma nazionale abbiamo deciso di scorrere la graduatoria attiva di un concorso espletato per 46 posti. Questi partiranno a settembre e poi scorreremo per il fabbisogno riconosciuto, in tutto 369 posti, giovani in divisa sotto i 30 anni. È un corso-concorso che li renderà professionali e qualificati per la tutela del territorio e dell’ambiente”.
Andiamo alla politica. Cosa pensa del fenomeno dei franchi tiratori?
“Già nella scorsa legislatura avevamo pensato di togliere il voto segreto, è uno strumento di ricatto che molti utilizzano quando hanno un mal di pancia”.
Che atmosfera si respira dentro Fratelli d’Italia dopo la notizie delle indagini?
“Siamo garantisti, attendiamo con fiducia che le indagini della magistratura facciano il loro corso. Sono certa che sia Elvira Amata che Gaetano Galvagno sapranno chiarire le contestazioni ricevute. Il presidente Galvagno, non lo dico perché è un mio amico, ma è una risorsa umana e politica per Fratelli d’Italia”.
Com’è la sua esperienza nel lavorare a stretto contatto con il presidente Schifani?
“È un caterpillar. Non avevo mai visto un uomo così determinato per raggiungere gli obiettivi. È in grado di chiamare anche il Papa se deve raggiungere un obiettivo per la Sicilia”

