Sono soddisfatti del livello di formazione ricevuta a scuola e, se potessero tornare indietro, sceglierebbero lo stesso istituto. Sui banchi scolastici, gli studenti ritengono di aver acquisito, accanto alla formazione di base, anche conoscenze trasversali, applicabili nel mondo del lavoro: competenze tecniche, informatiche, relazionali.
Tuttavia, guardano al futuro con timore ed incertezza profonda. Alla vigilia del diploma, nella considerazione delle complesse dinamiche occupazionali odierne, appena il 29% dichiara che gli studi fatti – per quanto soddisfacenti – consentiranno, in tempi ragionevoli, un accesso al mondo del lavoro, ed il 54% afferma di aver bisogno di un sostegno per scegliere cosa fare dopo la scuola.
Questo, in estrema sintesi, il profilo degli studenti siciliani, a conclusione del ciclo di formazione superiore tecnica e professionale, che emerge dalla ricerca quali-quantitativa, condotta dall’European Information Service per conto del Ciapi (Centro Interaziendale Addestramento Professionale Integrato). La ricerca è stata presentata oggi a Palermo da Pietro Vento, direttore dell’istituto Demopolis, e da Maria Sabrina Titone ai dirigenti scolastici dell’Isola nel corso del convegno dal titolo “Gli studenti siciliani e il lavoro che sarà: attese, bisogni di orientamento e informazione”.
Completati gli studi, cercherà un lavoro il 48% degli studenti delle scuole medie superiori tecniche e professionali. Quasi il 40% proseguirà gli studi all’Università, mentre poco più del 12% – senza significative differenziazioni fra quarte e quinte classi – non sa ancora o non sta pensando affatto a come affrontare e costruire la prospettiva post-diploma. Inoltre, fra gli studenti che pensano di volersi iscrivere all’Università, un terzo non sa ancora indicare – alle porte del diploma – né Facoltà né corso di laurea, mentre il 37% si limita a segnalare la sola Facoltà di futura iscrizione. Solo il 16% degli studenti afferma di conoscere l’offerta formativa post-diploma e alternativa all’Università, ed una percentuale ancora minore saprebbe segnalare i corsi attivi nella propria provincia.
In assenza di un quadro chiaro delle dinamiche di lavoro e del tessuto produttivo locale, non stupisce che oltre il 52% degli studenti confessi di provare ansia e preoccupazione al pensiero del futuro occupazionale. In questo contesto, è la conoscenza diretta e più approfondita delle dinamiche del lavoro e della formazione post-diploma a profilarsi come un valido antidoto; ed i giovani siciliani ne sono già consapevoli.
Secondo la ricerca condotta dall’European Information Service, fra gli interventi utili per la preparazione dei giovani al futuro impiego, gli studenti richiedono più esperienze di stage in azienda (71% di citazioni), nonché l’attivazione di laboratori scolastici (47%) dove “simulare” le sfide che li attendono dopo il diploma, imparare a stendere un curriculum vitae e ad affrontare un colloquio di lavoro. Sono queste le priorità degli giovani siciliani, giunti a conclusione del ciclo di formazione superiore tecnica e professionale, per un ingresso più semplice e duraturo nel complesso e mutevole mondo del lavoro.
Metodologia della ricerca
La ricerca demoscopica quali-quantitativa è stata condotta dall’European Information Service con metodologie CAPI-CATI-CAWI, dal 30 maggio al 10 giugno 2009, su un campione di 1.420 giovani, rappresentativo dell’universo degli studenti siciliani a conclusione del ciclo di istruzione superiore tecnica e professionale. L’indagine quantitativa è stata accompagnata da una fase qualitativa di ricerca realizzata tramite Focus Group e colloqui diretti con gli studenti sulle attese, le speranze, i bisogni di formazione ed orientamento in vista delle scelte post-diploma.
Il progetto di ricerca è di Maria Sabrina Titone, supervisione demoscopica di Giusy Montalbano, consulenza scientifica di Pietro Vento.