ACIREALE – Un grande imbarazzo. Nonostante la figura di Nicola D’Agostino non sia in alcun modo coinvolta nell’operazione Sibilla, all’interno del Partito Democratico provinciale si è immediatamente iniziato a fare i dovuti distinguo. Primo tra tutti, il fatto che il primo cittadino di Acireale, Roberto Barbagallo, finito in manette con l’accusa di corruzione, non è mai stato un esponente del Pd. Ad affermarlo è lo stesso segretario provinciale Enzo Napoli che, subito, specifica come all’epoca della campagna elettorale il Partito Democratico abbia appoggiato non solo un altro candidato concorrente a Barbagallo, Ma anche in occasione del ballottaggio sponsorizzò proprio l’avversario.
“Noi, alle ultime amministrative, avevamo il candidato Sebi Leonardi – precisa Napoli – e, al ballottaggio, abbiamo appoggiato l’avversario dell’attuale primo cittadino. Inoltre – continua – il nostro candidato al collegio uninominale di Acireale, D’Agostino, non è indagato né c’è alcunché a suo carico. Infine – incalza – non ci risulta poi che i voti di cui si parla nell’inchiesta Sibilla siamo andati al Pd”.
Un distinguo non da poco all’epoca l’esponente D’Agostino correva per Sicilia Futura in appoggio sia al candidato Fabrizio Micari ma non certo all’interno della compagine democratica. Dove si trova invece attualmente. Insomma, il segretario ribadisce che i voti in questione non siano mai finiti al il Partito democratico, non ha beneficiato di alcun voto illecito. “Immagino comunque – aggiunge – che I magistrati avranno elementi tali da averli indotti a procedere nonostante l’imminente voto. Io ripongo la massima fiducia nella magistratura – continua: detto questo, se le accuse verranno confermate è chiaro che si tratterà di una faccenda molto grave, che però riguarda le responsabilità personali del sindaco. Attendiamo l’esito del l’iter giudiziario – conclude – ma il fatto di D’Agostino comunque non è coinvolto in nessun modo ci dà un minimo di serenità.