“La mafia ha diversificato i propri interessi. Tutti i traffici che danno grossi profitti con pochi rischi di responsabilità sono appetibili per le mafie. L’ecomafia, la gestione dei rifiuti è la nuova frontiera che vede impegnate tutte le mafie”.
Lo ha detto a Sky Uno il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, intervistato da Maurizio Costanzo.
“Manca una legislazione che punisca soprattutto la fase organizzativa finalizzata al trattamento e alla gestione dello smaltimento dei rifiuti. Ecco perché noi abbiamo chiesto a gran voce una legge che definisca i reati che riguardano l’ambiente. È necessario inoltre ottenere tutte le informazioni che riguardano questi reati che molto spesso sono di competenze delle procure ordinarie e non delle procure antimafia. Questo – ha spiegato Grasso – fa sfuggire tutta una parte del fenomeno a una visione globale che possa meglio indirizzare le strategie investigative e quindi la repressione. Con i mezzi e le risorse che abbiamo facciamo veramente i miracoli”.
La finanziaria del 2009 pare abbia dimenticato la questione ambiente, ma “si potrebbe riproporre. Io sono stato convocato dalla Commissione parlamentare sull’ambiente – ha aggiunto il procuratore nel corso della puntata in onda domani alle 00.05 su Sky Uno – il quale vorrà notizie sulla situazione attuale. Penso che in quella sede si potrà dare nuovo impulso per riprendere il discorso lasciato nella scorsa legislatura che aveva visto un’unanimità di consensi su quei progetti di legge. E’ sperabile che all’ambiente si guardi con particolare attenzione”.