CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Nell’ultima uscita casalinga del campionato, Giulio Griccioli lascia la scena ai suoi due assistenti. Un modo per dare i giusti meriti anche a chi ha lavorato dietro le quinte in questa cavalcata verso la salvezza, anche se dopo un k.o. casalingo: “Mi fa piacere condurre l’ultima conferenza stampa casalinga con i miei due collaboratori – dichiara Griccioli – anche se non volevo lasciargli l’incombenza di commentare una sconfitta all’ultimo secondo…”. Il primo a prendere la parola è Gennaro Di Carlo, che esprime il proprio rammarico per la sconfitta: “L’avevamo preparata cercando di mantenere Trento a ritmi bassi, è stato fatto un buon lavoro. Era stata messa su dei binari a noi idonei, l’ultimo quarto è stato un punto dolente, ma Trento ha fatto una gran partita, dimostrando di essere una squadra di primissimo livello. Spiace non congedarsi dal pubblico con una vittoria, ci tenevamo a fare bella figura”.
Un po’ meno negativo è invece David Sussi, che sottolinea quanto di buono fatto da parte nell’Orlandina soprattutto nelle giocate offensive: “Nel finale abbiamo avuto dei tiri buoni ma sono usciti. Non dimentichiamo che Trento è quarta in classifica e noi siamo arrivati ad un punto dal vincerla. Siamo comunque contenti della stagione, dove in casa abbiamo ottenuto delle belle vittorie e in altre partite siamo arrivati ad un passo dal vincere. Qualche errore l’abbiamo fatto, ma c’è da complimentarsi con i nostri giocatori”. L’unico vero rimpianto, forse, è quello di non aver giocato l’ultimo schema per McGee, già più volte risolutore per l’Orlandina: “Tyrus ha la capacità di essere subito efficace e tirare in poco tempo. Già altre volte ci ha dato l’opportunità di vincere e in quei momenti si mette per tirare. Noi comunque abbiamo avuto un tiro aperto e non è andato”.
Da parte di Trento, infine, arriva un sospiro di sollievo per coach Buscaglia: “Quando è finito il primo tempo ci siamo resi conti di essere in grado di fare le nostre cose, ci serviva solo un po’ più di intensità. Troppi palleggi in attacco ci impossibilitavano a giocare bene in contropiede, nell’intervallo ci siamo compattati e sono contento perché vedo il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo fatto un parziale 18-2 e farlo qui non è poca roba, chiudendo la partita con un ottimo quarto quarto”. Un’ultima frazione che ha visto nella “rinascita” di Pascolo l’emblema della partita di Trento: “Purtroppo ha avuto un infortunio prima della partita – ammette Buscaglia – ringrazio anche Flaccadori che ha giocato scavigliato. Stringere i denti, così come ha fatto Mitchell, è giusto da sottolineare. Pure Baldi Rossi, che stava giocando molto bene, è uscito per infortunio. Nel momento in cui è venuto a mancarci siamo andati in stress. Cose che capitano, ma il recupero è tutto merito dei ragazzi”.