Guerriglia al Cara di Mineo |La rivolta dei migranti - Live Sicilia

Guerriglia al Cara di Mineo |La rivolta dei migranti

I disordini al Cara (Foto Raffaella Catania)

Lancio di pietre contro le forze dell'ordine, gli automobilisti e le ambulanze della Croce Rossa.  Il primo cittadino Anna Aloisi auspica che ''nel frattempo il Centro non accolga ospiti, in aggiunta a quelli presenti". Il consigliere comunale Pietro Catania attacca: "Il sindaco si dimetta"   LE FOTO

Una delle auto colpite

MINEO – Una situazione al limite della disperazione. E’ una  Mineo blindata quella che ha raccontato Giuseppe Mistretta, ex consigliere e ed ex candidato a sindaco alle scorse amministrative. Questo l’effetto dei disordini scoppiati all’esterno del Cara questa mattina e che si sono placate solo in serata. Attività commerciali bloccate, i cittadini spaventati anche a passeggiare. Bersaglio degli ospiti del centro sono state le macchine, colpite con calcinacci e pietre. L’autubus di linea è dovuto ritornare indietro a causa del divieto di transito sul tratto della Catania – Gela predisposto dalle forze dell’ordine per motivi di sicurezza.

“La situazione è ai limiti della disperazione –  ha dichiarato a LiveSiciliaCatania Mistretta – non solo per i migranti, ma anche per la popolazione. Il patto per la sicurezza poneva un limite nel numero di richiedenti asilo, oggi siamo  intorno alle 4000 unità. Come comunità locale stiamo pagando un prezzo altissimo. Ci sentiamo abbandonati e il patto siglato allora è stato totalmente disatteso”.

Le strade ricoperte dalle pietre

I DISORDINI. Fortunatamente nessun ferito. La tensione è esplosa stamattina all’esterno del Cara di Mineo, e col passare delle ore è stato coinvolto anche l’interno della struttura dove è stato fatto uscire il personale civile. Solo nella serata l’emergenza è rientrata. Secondo fonti giudiziarie la polizia avrebbe fermato un uomo con l’accusa a resistenza a pubblico ufficiale. Migranti hanno danneggiato un furgone e un’ambulanza della Croce rossa, mentre polizia, carabinieri e guardia di finanza presidiano la struttura. Scene di guerriglia si sono registrate nelle campagne vicino al Cara, con lanci di massi contro le forze dell’ordine, ma anche di automobilisti in transito. Non si registrano feriti. Questa mattina alcuni dei migranti hanno lanciato pietre contro l’auto di servizio della polizia stradale di Caltagirone, frantumando il parabrezza. Assalita, intorno alle 9, anche un’area di servizio dove i lavoratori si sono asserragliati dentro il bar. Nella stazione di servizio sono stati distrutti i vetri di un’auto posteggiata e quello laterale di un autobus di linea extraurbana. “Questa volta ho avuto veramente paura, non era mai accaduto una cosa del genere”. Era scosso Leonardo Silva, titolare della stazione di servizio presa d’assalto da una decina di migranti del Cara di Mineo. “Li abbiamo visti arrivare – ha ricostruito all’Ansa – abbiamo visto che erano particolarmente arrabbiati. Abbiamo bloccato le pompe e ci siamo chiusi nel bar, abbassando la saracinesca. Diversi sono passati senza fermarsi, ma un gruppo con bastoni e pietre ha assalito un’auto posteggiata, distruggendo i finestrini”. Nella stazione di servizio è anche entrato, per evitare i massi sulla strada, un bus di linea extraurbano. “Si sono scagliati contro il pullman dell’Ast – ricorda Silva – e hanno rotto qualche finestrino laterale. L’autista è ripartito subito”. Il gestore dell’area di servizio riconosce che “non è mai accaduta una cosa del genere”. “In passato – osserva – ci sono state proteste, ma la nostra stazione è sempre stata lasciata ‘tranquilla’. Adesso siamo seriamente preoccupati…”.

VIABILITA’ IN TILT – Bloccata al transito per l’intera giornata la Catania-Gela. A gruppi di 10-15 numerosi extracomunitari camminavano sulla strada statale, in entrambe le direzioni. Diverse strade sono state bloccate per la presenza di pietre. Sul posto la polizia stradale di Caltagirone ha chiesto rinforzi per poter affrontare la situazione.

I MOTIVI DELLA PROTESTA  – Già ieri sera c’erano state tensioni all’interno della struttura che ospita circa 4mila migranti. Il motivo della protesta sono i tempi, che ritengono lunghi, per il riconoscimento di rifugiato politico, e il numero non sufficiente di commissioni per l’avvio delle pratiche burocratiche. Stamattina la tensione è esplosa all’esterno del Cara di Mineo, ma non ci sono stati scontri. A gruppi di 10-15 numerosi extracomunitari camminano sulla strada statale Catania-Gela, in entrambe le direzioni. Per precauzione è stato deciso il divieto di transito. Sul posto sono stati inviati rinforzi delle forze dell’ordine.

IL SINDACO DI MINEO.  “Serve ripristinare immediatamente l’ordine pubblico e la sicurezza nel territorio comunale, ma va ascoltata anche la voce dei migranti che chiedono la istituzione di una commissione governativa dedicata al Cara”. Lo afferma il sindaco di Mineo, Anna Aloisi, dopo avere “appreso dei forti disordini in atto nel territorio” “Serve garantire che l’accoglienza, alla quale non ci siamo mai sottratti – aggiunge il sindaco – non venga più turbata da fenomeni di violenza, ma oggi ai problemi ordinari si aggiunge la necessità di pensare ai cittadini che in queste ore subiscono danni al loro patrimonio personale e che di certo meritano un giusto risarcimento. Bisogna tutelare la sicurezza dei cittadini e rispondere alle legittime istanze dei migranti che nel Cara non devono essere trattenuti oltre il necessario, solo a causa della ‘cattiva burocrazia’”. Il sindaco Aloisi auspica che ”nel frattempo il Cara di Mineo non accolga ospiti, in aggiunta a quelli presenti, fino a quando il governo non sarà in condizione di garantire il rapido espletamento di tutte le pratiche burocratiche a favore dei richiedenti asilo presenti nella struttura”. Il primo cittadino torna ribadire la “necessità di garantire un potenziamento stabile delle forze dell’ordine a presidio delle aree limitrofe del Cara ma anche utili a contenere eventuali forme di protesta estrema”. “A questo – osserva – si aggiunge il bisogno di programmare finanziamenti straordinari, oggi necessari anche a ripristinare i danni provocati al patrimonio pubblico. Chiediamo anche il sostegno della Regione Siciliana che continua ad essere di fatto latitante nella gestione del fenomeno migratorio e non si è mai interessata della gestione del centro di Mineo”.

LE REAZIONI.“ Siamo stanchi di rischiare la nostra incolumità”. Lo dichiara il consigliere comunale di Mineo, Pietro Catania. “Si svegli chi ha la testa sotto la sabbia. Il gruppo consiliare Mineo Prima di Tutto ha chiesto più volte maggiore sicurezza nel nostro territorio, nello specifico presso il centro Cara.. Abbiamo avanzato – continua Catania- diverse proposte: maggiore sicurezza con l’aumento delle Forze dell’Ordine, maggiori controlli per ciò che concerne la profilassi igienico sanitaria, la sottoscrizione del protocollo Carlo Alberto Dalla Chiesa per evitare infiltrazioni mafiose nelle gare di appalto e la piena applicazione del Patto della Sicurezza. A distanza di quattro mesi dal nostro mandato, il Sindaco Aloisi non è riuscita ad ottenere, dagli organi istituzionali preposti, nessuna di queste richieste. Chi non riesce a garantire – conclude il consigliere – maggiore sicurezza e tutela della nostra comunità dia le dimissioni senza se è senza ma”. E per domani il Comitato Cittadino e il Gruppo Consiliare “Mineo prima di tutto” terranno una conferenza stampa  nell’ex cinema di Piazza Buglio. Un incontro voluto per ribadire le proprie posizioni all’opinione pubblica e agli organi di informazioni.

LA TESTIMONIANZA – Raffaella Catania, una giovane che viaggiava in autobus e si imbattutta nella guerriglia extraurbana, ha commentato su Facebook: “Oggi Mineo è chiusa, non si può nè entrare nè uscire, una trentina di residenti del CARA hanno occupato il bivio. Sassi enormi, bottiglie rotte, cassonetti e spazzatura a bloccare la strada, ma soprattutto violenza, urla e minacce. Gli autobus, come del resto le macchine, sono stati costretti a girare e tornare indietro, in tutto questo nessuna traccia di forze dell’ordine. Mi domando ma ai cittadini di Mineo chi ci pensa? Inutile dirvi le minacce e le urla contro la mia persona quando si sono resi conto che stavo scattando le foto che vedete. Ho avuto paura, non lo nascondo, perchè quando la rabbia offusca la ragione non c’è controllo!”. (Foto Raffaella Catania)</p>


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