Abel saluta Palermo: “Grazie a tutti| Ma su di me si è detto troppo”

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10 Settembre 2014, 10:52

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PALERMO – “Era arrivato il momento di andare via. In quasi sei anni, ho vissuto tutto. Dalle cose belle alle cose brutte. Avevo dato tutto”. Parole e musica di Abel Hernandez. A dieci giorni dal trasferimento all’Hull City, l’attaccante uruguaiano ripercorre la sua esperienza in maglia rosanero: “Quanti ricordi, lo scudetto Primavera, la finale di Coppa Italia, la promozione. Ma porto dentro anche gli episodi più tristi: la retrocessione, la rapina del 2010, tutte le voci sulla mia vita fuori dal campo, ma erano riferite a quando ero appena arrivato. Poi ancora oggi c’è gente che pensa che andavo sempre in giro la sera. Ma non ci penso”.

In sei anni di rosanero tanti gli allenatori con cui Hernandez ha lavorato, tuttavia sono due quelli con cui è riuscito a costruire un feeling particolare: Rossi e Gattuso. “Sono i tecnici che mi hanno dato di più, e a cui devo tanto – spiega a Tuttomercatoweb -. Con Gattuso non avevamo iniziato bene, poi abbiamo legato. Era uno di noi: è un grande allenatore, farà bene, vedrete. Con Iachini avevamo un dialogo normale, da allenatore a giocatore”.

Abel parla anche del rapporto instauratosi con i direttori sportivi che si sono alternati negli uffici di viale del Fante: “Sono stato particolarmente legato a Sabatini, è stato lui a portarmi Palermo. Perinetti mi ha dato grande fiducia. Ceravolo l’avrò visto tre o quattro volte. Con Lo Monaco sono andato meno d’accordo, ma nel periodo in cui c’era lui ero infortunato”.

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Sugli ex compagni di squadra e sulle potenzialità del nuovo Palermo, la punta uruguaiana non ha dubbi: i rosa hanno le carte in regola per fare bene. “La squadra dell’anno scorso ha dimostrato di essere all’altezza. E’ vero che le neopromosse rischiano sempre di retrocedere, ma Iachini può contare su giocatori di esperienza come Sorrentino o Maresca. E poi ci sono Dybala e Vazquez, in grado di fare la differenza”.

C’è spazio anche per un ringraziamento al popolo rosanero, non privo di una frecciata rivolta a quella parte della tifoseria con cui la Joya non è mai riuscito a legare particolarmente: “Ringrazio quelli che mi hanno voluto bene, mi hanno dato fiducia. Quelli che mettevano in giro voci su di me devo ringraziarli lo stesso: mi hanno fatto sentire importante”.

Chiusa l’avventura in Sicilia, è tempo di pensare all’esperienza in Premier: “Vado nel miglior campionato del mondo, sarà straordinario. Mi auguro di lavorare bene e di trovare subito la migliore condizione. Giocare in Inghilterra è sempre stato il mio sogno. Ringrazio l’Hull City che mi ha aperto le porte, spero di ripagare la fiducia. Voglio dimostrare il mio valore. Ho firmato per tre anni con opzione per il quarto anno, farò del mio meglio per centrare tutti gli obiettivi. Il primo è la salvezza”.

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10 Settembre 2014, 10:52

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