Hilton Capomulini, al via i lavori |Condotte Spa entra nell'affare - Live Sicilia

Hilton Capomulini, al via i lavori |Condotte Spa entra nell’affare

Gli amministratori della Item vincono in sede civile, "l'albergo - spiega la Inso Spa - sarà realizzato entro il 2017". TUTTI I PARTICOLARI

700 posti di lavoro
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CATANIA – Settecento posti di lavoro, riparte il cantiere del nuovo Hilton di Capomulini, albergo ecosostenibile firmato da Marella Ferrera. La prima sezione civile del Tribunale ha rigettato il reclamo di Volteo energia, riconsegnando definitivamente alla società dello sceicco di Abu Dhabi le aree di cantiere e riconoscendo che gli amministratori di Item hanno operato nel rispetto di quanto stabilito dal contratto d’appalto.

Ben 700 lavoratori dovrebbero trovare occupazione, tra la fase di realizzazione e quella di gestione dell’albergo, con assunzioni a tempo determinato e a tempo indeterminato.

RIAPRE IL CANTIERE – Inso Spa, società del gruppo Condotte, rende noto di aver “sottoscritto con la Item Capomulini Srl società dello sceicco Ahmed Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi un accordo preliminare per il recupero del complesso turistico-congressuale di Capomulini, ad Acireale, sulla riviera dei Ciclopi, a nord di Catania.

L’accordo verrà perfezionato – si legge nella nota – entro la fine del mese con il completamento delle fasi di progettazione”.

La società spiega che l’area del cantiere dell’Hilton Capomulini “è stata presa in consegna e sono in corso le attività preliminari, i lavori procederanno contestualmente all’ultimazione delle attività di design e saranno completati il 31 dicembre 2017”.

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE – I rapporti tra Item e Volteo sembravano solidi, poi, all’improvviso, Volteo ha smesso di lavorare, lasciando in sospeso i pagamenti nei confronti di molti imprenditori catanesi.

Volteo ha affidato – secondo la ricostruzione del Tribunale – i lavori a Innovatec Spa e a Cosedil Spa, “senza l’approvazione della committente” Item, causando una violazione del contratto, che “appare di gravità tale da legittimare la risoluzione di diritto del rapporto”. In pratica, l’impresa che si era aggiudicata la realizzazione dell’Hilton Capomulini, avrebbe affidato subappalti senza essere autorizzata. “E’ plausibile – scrivono i giudici – l’esigenza della Item Capomulini Srl di controllare la capacità tecnica delle imprese impegnate in cantiere, soprattutto avuto riguardo alla natura intrinseca del contratto d’appalto”.

Il tribunale interviene anche sulla situazione di paralisi, creatasi a causa dell’abbandono dei lavori da parte di Volteo, che accusava Item di inadempimento proprio quando la società dello sceicco aveva chieso la risoluzione del contratto. Il pagamento era stato previsto ad ogni stato di avanzamento lavoro e non anticipato. E’ stato questo il motivo che ha convinto i giudici a dare ragione alla Item.

“Sotto tale profilo – ha stabilito il Tribunale – l’eccezione di inadempimento dell’odierna reclamante (Volteo) non appare fondata, perché viene meno l’argomento dell’appaltatrice circa l’insufficienza dell’acconto ricevuto di euro 7.000.000,00 a coprire i pagamenti già effettuati ai fornitori, tanto più in un sistema concordato di pagamento regolamentato dall’articolo 9 del contratto di appalto, basato sulla fatturazione a fronte di Sal, cioè a rate corrisposte successivamente all’avanzamento dei lavori e non in anticipo sulle opere, escludendosi così qualsiasi forma di finanziamento dalla committente appaltatrice”.

Il Tribunale ha stabilito che “le garanzie o anticipazioni prestate da Kinexia spa perseguono principalmente lo scopo di favorire la conclusione e l’esecuzione del contratto di appalto tra la ITEM e la controllata Volteo. Si tratta di interventi che trovano il proprio fondamento nel collegamento societario tra il garante (Kinexia) e la società appaltatrice (Volteo) mirando al conseguimento delle finalità di gruppo………ciò che assume rilievo è il supporto finanziario alla committente proveniente dalla società controllante (Kinexia) la società appaltatrice (Volteo), per agevolare il buon fine dell’operazione economica complessiva, con conseguente vantaggio per la controllata (Volteo) ed il gruppo (Kinexia), in ragione di una funzione tipica di garanzia”.

Continua il Tribunale: “In base alle considerazioni anzi esposte, l’operazione di imputazione di parte (euro 2.257.512,58) di euro 7.000.000,00 corrisposti in acconto da ITEM, a ristoro degli esborsi effettuati da Kinexia spa, non può essere giustificata, dal momento che Volteo non era legittimata a tanto, attesa la sua estraneità al rapporto sostanziale intercorrente tra la società controllante (Kinexia) e la committente (ITEM), né potendo configurarsi un mandato in suo favore, peraltro escluso dall’odierna reclamante (Volteo), che in ogni caso non poteva dare luogo alla confusione dei rapporti distinti, l’uno facente capo all’appaltatrice (Volteo) e l’altro facente capo alla società controllante (Kinexia), esistenti con la committente”

Volteo energia è stata condannata al pagamento delle spese processuali. Adesso in molti sperano che sia la vuola buona per l’Hilton Capomulini. La società del gruppo Condotte ha assunto l’impegno di completare i lavori entro 18 mesi.

 


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