CATANIA – I lavoratori delle Poste Italiane della Sicilia centro-orientale in sit-in. La manifestazione della Cisl ha letteralmente bloccato la via Etnea all’altezza dell’ufficio postale. Massiccia la partecipazione dei dipendenti preoccupati dell’attuale gestione di Poste Italiane e dalle ricadute in termini occupazionali di alcune scelte come la soppressione di Poste Impresa.
“Poste italiane in Sicilia – denuncia il segretario generale Slp Cisl Sicilia, Lanzafame – sono in uno stato confusionale, regna il caos assoluto e lavoratori, azienda e qualità del lavoro e del servizio sono seriamente a rischio. Chiediamo una seria riorganizzazione che valorizzi la qualità dei servizi ai cittadini, guardi allo sviluppo e non ai tagli. Il rispetto della dignità dei lavoratori. Il ripristino delle regole. Il pagamento di tutte le spettanze contrattuali”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la chiusura totale di ventisette uffici postali. Ci sono poi altri provvedimenti che hanno messo a dura prova la pazienza di sindacati e lavoratori: i servizi di recapito a giorni alterni con perdita di centinaia di posti di lavoro, gli incentivi all’esodo e la riorganizzazione del settore commerciale dietro il quale potrebbe celarsi la creazione di esuberi. Il segretario provinciale della Slp, Salvo Di Grazia, lo dice con nettezza. “Siamo in piazza per salvare questa azienda da una gestione che non guarda alla crescita e allo sviluppo, ma al taglio dei posti di lavori e alle chiusure”. Il bersaglio del sindacalista è l’amministratore delegato, insediatosi circa un anno fa. “Il bilancio, che prima era in attivo, adesso è in forte perdita: è un andazzo che mette a rischio centinaia di posti di lavoro”, argomenta il sindacalista.