PALERMO – Uno degli storici bar di Palermo, aperto nel 1909, che ha ospitato negli anni politici, attori e grandi scrittori come Tomasi di Lampedusa chiude i battenti. E scioperano ad oltranza i 32 dipendenti che presidiano il negozio dalle 6 di questa mattina. Il 30 aprile scatteranno i licenziamenti. I lavoratori protestano contro la decisione dei titolari di cessare l’attività e di avviare la procedura di mobilità. “Fino a ieri il bar era pieno di clienti e turisti – commenta Francesco Cacioppo, uno dei lavoratori, 59 anni -. Non capiamo da cosa sia determinata la decisione di chiudere un bar che rappresenta un pezzo di storia della città”.
Tra i maestri pasticceri, i barman, i camerieri, solo in pochi sono vicini alla pensione. Come Salvatore Arrigo, 60 anni, “Tanti anni di sacrifici e ora non so neanche se potrò avere la mia pensione”. Anche Fabio Compagno, uno dei dipendenti, non si da pace: “La nostra rabbia viene determinata dal fatto che il bar lavorava, per questo non vediamo la motivazione di questa chiusura”.
Laura Di Martino, della Filcams Cgil Palermo, dice che “lo sciopero dei lavoratori continuerà fino a quando non saremo convocati dall’ufficio provinciale del lavoro e dall’amministrazione comunale, per discutere della possibilità di scongiurare i licenziamenti. Crediamo ci siano delle soluzioni alternative come gli ammortizzatori sociali o il rilevamento dell’attività da parte di altri imprenditori”. Monja Caiolo, segretario generale della Filcams Cgil Palermo ha chiesto l’intervento dell’assessore comunale alle Attività produttive Marco Di Marco: “Il bar Mazzara è un pezzo di storia della città. Chiediamo all’azienda, la società Arabea srl, che faccia chiarezza sul futuro di questi lavoratori”.