PALERMO – Prima il Tar, adesso il Consiglio di giustizia amministrativa. Il ricorso della Costruzioni Bruno Teodoro per l’affidamento dei lavori di ampliamento del piazzale per gli aeromobili dell’aeroporto Falcone-Borsellino è stato respinto anche in appello. L’impresa, giunta seconda nella procedura indetta dalla Gesap, aveva impugnato davanti ai giudici amministrativi di Palermo il provvedimento con cui il Consorzio Stabile Tecnoproject si era aggiudicato la gara. Al centro dei motivi del ricorso al Tar, soprattutto, la reale disponibilità della “macchina slip form”, utilizzata per i lavori nello scalo di Punta Raisi.
In particolare, secondo i legali della “Bruno Teodoro”, la Gesap avrebbe illegittimamente assegnato alla Tecnoproject un punteggio aggiuntivo per l’utilizzo del macchinario. Un “bonus” previsto, però, per il solo caso in cui l’impresa presenti il “titolo di proprietà o impegno esclusivo” della macchina pavimentatrice. Requisiti che, secondo i motivi del ricorso, invece, la Tecnoproject non avrebbe potuto vantare. Il conseguente ridimensionamento del punteggio, chiesto con il ricorso, avrebbe così permesso alla “Bruno Teodoro” di aggiudicarsi la gara.
Ma i legali dell’impresa hanno puntato il dito anche contro il contratto “di avvalimento” stipulato tra Tecnoproject e l’impresa Bacchi srl. Un accordo che sarebbe stato privo di alcune indicazioni, come ad esempio la durata del vincolo negoziale, che avrebbero comportato il “sostanziale difetto dei requisiti partecipativi” nei confronti dell’impresa che si è aggiudicata i lavori. Il Tar, accogliendo le motivazioni della Gesap, difesa da Massimiliano Mangano, e della Tecnoproject, difesa Patrizia Stallone, aveva già respinto in primo grado il ricorso. Una sentenza riconfermata anche in appello dal Cga. Secondo i giudici amministrativi l’impegno assunto dalla Bacchi attraverso il contratto di avvalimento sottoscritto con la Tecnoproject “è immune dai lamentati vizi di genericità e indeterminatezza”.
Ma soprattutto, il Consiglio di giustizia amministrativa ha confermato la decisione del Tar relativa all’assegnazione alla Tecnoproject del punteggio “aggiuntivo” per l’utilizzo della “slip form”. I giudici, diversamente da quanto contestato dalla “Bruno Teodoro”, hanno riconosciuto già in primo grado che l’impresa “fruiva della piena ed esclusiva disponibilità del macchinario in qualità di utilizzatore in forza di un contratto di leasing, schema che conferirebbe appunto all’utilizzatore un diritto di godimento pieno ed esclusivo analogo a quello di un affittuario o locatario”. Contratto di leasing che, aggiungono i giudici in appello, “assicurava già in via immediata la disponibilità del macchinario in discussione, che non era quindi differita al momento del suo riscatto”. Respingendo così le richieste della “Bruno Teodoro” di subentro nel contratto e della condanna nei confronti della Gesap al pagamento di circa 700 mila euro.
Nel frattempo, i lavori da otto milioni di euro, appaltati nel giugno scorso e consegnati a ottobre, sono stati portati a termine dalla Consorzio Tecnoproject da circa un mese. “Il fatto di essere riusciti a raggiungere questo risultato in tempi cosi rapidi è certamente un grande successo per Gesap”, è il commento di Massimiliano Mangano, legale della società che gestisce lo scalo di Punta Raisi.