PALERMO – Il mercato estivo doveva servire a puntellare una rosa già rodata e vincente, anche se in serie B. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto sono sotto gli occhi di Beppe Iachini, che ancora non ritiene pronti i giocatori portati a Palermo da Franco Ceravolo e preferisce affidarsi allo zoccolo duro che ha ottenuto una promozione da record in massima serie. E se togliamo dal computo lo sfortunato Giancarlo Gonzalez, infortunatosi al primo allenamento a Boccadifalco, e Luca Rigoni, unico nuovo innesto gettato subito nella mischia da titolare, il minutaggio concesso a chi avrebbe dovuto rafforzare questo organico è desolante.
I numeri sono impietosi e sintetizzano l’opinione di Iachini sugli acquisti estivi: 140,9 minuti a testa per gli otto nuovi arrivati, escluso ovviamente Gonzalez. Media che crolla se, alla lista degli acquisti, togliamo Luca Rigoni. 86,7 minuti complessivi a testa in sei partite di campionato per i vari Quaison, Čočev, Feddal, Bamba, Makienok, Emerson e Joao Silva. Neanche una partita intera di media in questo primo scorcio di stagione. Iachini, che pure avrebbe potuto dar loro maggior spazio con un turno infrasettimanale già disputato, ha preferito proseguire sulla sua strada. Zamparini adesso chiede maggiore spazio per quelli che sono stati anche investimenti di un certo livello (3,5 milioni per Gonzalez e 2,7 milioni per Makienok le spese più onerose di questo mercato) e, visti i numeri di queste prime sei partite, sarà difficile che i nuovi possano trovare meno spazio.
Il rientro di Gonzalez sarà già una prima mossa. A questa, anche nell’ottica di un rinforzo obbligatorio del reparto difensivo, potrebbe seguire anche quella della “riabilitazione” di Bamba, il cui contachilometri è fermo ai novanta minuti di Napoli. Quasi inutilizzati i primi due acquisti estivi, Robin Quaison – fermo a 17 minuti – e Ivajlo Čočev, che prima dei 19′ minuti giocati ad Empoli non aveva mai messo piede in campo. Il più utilizzato tra i nuovi arrivati è ovviamente Rigoni, con 520 minuti giocati, seguito da Feddal a quota 355 minuti. Dietro loro due, nessuno supera i 90 minuti complessivi di utilizzo.
Male anche gli attaccanti, rincorsi fino all’ultimo secondo di mercato e finora utilizzati sporadicamente. Simon Makienok, il secondo acquisto più costoso del mercato gestito da Ceravolo, ha giocato in tutto 53 minuti, senza mai realmente incidere in avanti. Ancora peggiore la situazione di Joao Silva, pomo della discordia tra il Palermo e la Commissione federale per quei famosi 33 secondi di ritardo nel deposito del contratto. L’ex Bari ha visto il campo solo per 29 minuti e, col rischio concreto di accantonare nuovamente l’opzione del tridente, il suo minutaggio potrebbe non trovare possibilità di crescere. Adesso passa tutto nelle mani di Iachini, che dovrà trovare il modo migliore per svoltare: con i vecchi o con i nuovi, il Palermo deve cambiare direzione.