PALERMO – “I fimmini hannu a stari dintra!”. Con la storia di Lea Garofalo, donna vittima della ‘ndrangheta, dopo cinque mesi, i pupi antimafia di Angelo Sicilia tornano a viaggiare. Uno spettacolo scritto a quattro mani, durante il lock down, dal puparo palermitano e dalla cantastorie calabrese Francesca Prestia.
È partito, la scorsa settimana, dalla Calabria, l’instancabile percorso della valorizzazione dell’opera dei pupi. Il progetto artistico e sociale “Lea Garofalo” nasce dall’incontro tra l’antica tradizione dei pupi e quella dei cantastorie. Dopo la prima nazionale a Roccella Jonica, per le marionette sarà la volta della Valle D’Aosta per poi tornare in Sicilia. In autunno, il teatro riparte per l’Emilia Romagna e la Lombardia. La produzione è stata finanziata da alcune associazioni. “Per noi questo è un grande segno di fiducia – commenta Angelo Sicilia – da oggi la nostra è diventata una lotta no alla mafia ma alle mafie. Attraverso le marionette raccontiamo le storie di chi ha combattuto contro la ‘ndrangheta, la camorra e la mafia. Un progetto teatrale che ha radici nella legalità e nel sociale”.
Orlando e Bradamante lasciano spazio agli eroi dei nostri giorni: Impastato, Padre Puglisi, Falcone, Borsellino. In piazza il teatro popolare parla agli strati più umili, utilizzando un linguaggio diretto e semplice. L’arte dei pupi del tessitore Sicilia vive, infatti, sotto una nuova luce, racconta un’epopea fatta di uomini e donne coraggiose che hanno sfidato la mafia e dato la loro vita per la giustizia e la dignità di ognuno di noi. Dopo il primo spettacolo su Peppino Impastato, si è sviluppato un ciclo epico di chi ha combattuto contro la mafia.
Le novità per il puparo non finiscono qui. Dodici compagnie siciliane hanno fatto rete, aderendo a un progetto per la valorizzazione e la diffusione dei pupi siciliani. L’ente garante è l’Opera delle marionette. “Da Palermo a Catania le compagnie si uniscono – dice Angelo – noi siamo una particolarità perché rappresentiamo la storia dell’antimafia”.
Il primo spettacolo è nato con la storia di Peppino Impastato, da lì si è sviluppato un ciclo epico di chi ha combattuto contro la mafia.