PALERMO – Il ritorno in panchina di Beppe Iachini non sarà dei più semplici. Trasferta sul campo della Roma, una delle squadre più in forma di tutta la Serie A, e tre infortuni pesanti a decimare l’undici titolare da mettere in campo. Resta però il sorriso stampato sul volto al pensiero delle scuse rivolte dal presidente Maurizio Zamparini, che hanno di fatto dato il via al disgelo tra i due: “È un gesto che ho apprezzato, sono state parole che mi hanno fatto capire tante cose, ma c’è per prima cosa da vincere sul campo. Sono tornato in virtù di una conoscenza di vecchia data col presidente, mi ha chiesto aiuto in un momento di difficoltà, e anche per conoscenza di una tifoseria a cui sono legato, con cui ho condiviso le splendide vittorie di questi anni. Il gruppo in questi anni mi ha dato tanto e in un momento così particolare non me la sono sentita di negarmi”.
Adesso Iachini deve fare i conti con le assenze di Sorrentino, Goldaniga e Lazaar. Tre assenze pesanti, con una squadra che deve riprendere il lavoro lasciato in corso d’opera a novembre: “In questi giorni ho avuto qualche colloquio con lo staff medico, la situazione merita attenzione perché c’è qualche ragazzo indisponibile a causa di infortuni. Altri devono lavorare, vuoi perché hanno tirato troppo e sono sul filo, dunque vanno monitorati con attenzione. Nella parte atletica non abbiamo ancora lavorato come eravamo abituati proprio per questo, settimana dopo settimana rimetteremo dentro le nostre metodologie. Inoltre non abbiamo la bacchetta magica, dobbiamo dunque rivisitare alcune situazioni tattiche su cui lavorare ulteriormente per migliorare”. I troppi cambi in panchina, d’altronde, non possono aver dato serenità: “La situazione è particolare. Non ho mai pensato in carriera di dover legare le fortune di una squadra ad altro al di fuori del lavoro sul campo, e intendo da parte di tutte le componenti societarie, dalla prima all’ultima persona. Da lì si deve ripartire, dai principi di lavoro e mentalità, sul piano tecnico e tattico, per riportare in breve tempo il tutto alle nostre conoscenze precedenti. Se si vince, non vince Iachini. Vinceremo tutti insieme. Ci sta che questi cambiamenti abbiano portato una situazione particolare, ma va resettata”.
Iachini proverà a ripartire dalle certezze, su tutte il 3-5-2 già usato nella prima esperienza palermitana: “Abbiamo lavorato anche negli scorsi anni su varie situazioni tattiche, anche sulla difesa a quattro. Quando si riprende un lavoro, però, è fondamentale prendere quei concetti che la squadra ha fatto suoi. Sui singoli invece bisogna valutare bene, sulla base di problematiche fisiche e di possibili rientri. Anche in questo contesto andrà valutata la condizione dei ragazzi a livello individuale. Abbiamo ancora due allenamenti e da qui baserò le scelte per questa partita. La prossima sarà già diversa, così come l’altra ancora”. L’unico vero dubbio è sull’out sinistro, dove Pezzella e Rispoli si giocano il posto da vice Lazaar: “Adesso siamo questi. Chi è andato è andato, chi è rimasto è rimasto, e dobbiamo cercare di tirare il massimo da ognuno. Il dubbio nel ruolo di esterno sinistro sorge, tutti partono alla pari al di là dell’età. La storia ci insegna quanto un esterno destro messo a sinistra possa far bene, pensate a Bruno Peres domenica scorsa nel Torino. La storia del calcio è piena di esterni capaci di far bene anche nel lato opposto. Anche Rispoli sta recuperando dopo qualche problemino”.
Rispoli dunque favorito per prendere il posto di Lazaar, la cui assenza si spera possa non essere prolungata: “Ha preso una forte contusione alla tibia, può stare fuori per una settimana così come per due o tre. Valuteremo nei prossimi giorni le sue condizioni”. In porta, invece, fiducia confermata per Alastra, dopo l’ottimo esordio col Torino: “L’ho visto bene, lo conoscevamo già da prima ed è stato da sempre il nostro terzo portiere per l’età. Un ragazzo che dimostra personalità, sappiamo dell’infortunio di Sorrentino, ma ha una bella possibilità di mettere in mostra il lavoro svolto. Una grande occasione per dare risposte positive. Chiaramente lui si è allenato di più rispetto a Posavec ed è più pronto, ma non dimentichiamo che il croato ha giocato dei campionati in patria. È da verificare per l’infortunio al dito, ma ad oggi Alastra è più pronto. Posavec ha fatto solo due allenamenti, andrà verificato meglio nelle prossime settimane. Non possiamo fare una valutazione completa, ha delle capacità su cui Sicignano dovrà lavorare”.
Testa alla Roma, dunque, senza farsi impressionare dall’ottima prova messa in mostra col Real Madrid: “Avevano già una rosa forte, ora hanno pure preso Perotti ed El Shaarawy. Conosco bene Spalletti, ho grande stima della persona e dell’allenatore perché dà un’identità alle sue squadre. In cinque settimane ha già fatto vedere la sua impronta, la sua idea di calcio. Contro il Real Madrid si sono visti giocatori diversi sotto l’aspetto fisico, trasformati. Questo però ci dà morale, perché sappiamo di poter crescere, pur sapendo di affrontare una squadra organizzata. Servirà una grandissima partita, come ci impone questo calendario importante. Prendiamo però una partita per volta”.