Il cadavere nella grotta: il giallo dell’Etna, tutte le piste - Live Sicilia

Il cadavere nella grotta: il giallo dell’Etna, tutte le piste

L'orologio Omega, un pezzo di giornale, segnalazioni. Le indagini dei finanzieri vanno su diverse direzioni.

CATANIA – Le piste sono tante. E ad ampio spettro. Il mistero del cadavere nella grotta ha acceso speranze di familiari che da decenni cercano di poter avere un corpo su cui piangere (come la figlia del cronista de L’Ora Mauro De Mauro) e anche suggestioni giornalistiche. Al momento l’unica verità sostanziale arriva dalle parole del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro: “Non vi è ancora nulla sulle identificazioni”. E poi sono state smentite anche le notizie di stampa che avevano escluso tranchant che quei resti umani fossero di De Mauro, che aveva in comune con l’uomo ritrovato la malformazione al naso. L’esito del test del Dna non è ancora arrivato. Gli investigatori sono chiari: “Allo stato, nessun riscontro  oggettivo, sia per escluderlo sia per confermarlo”.

Da quando la Guardia di Finanza ha reso nota l’incredibile scoperta, fatta grazie al fiuto del pastore tedesco Halma durante l’addestramento tra i sentieri dell’Etna, il centralino ha iniziato a squillare a più non posso. Segnalazioni “meritevoli di approfondimento”, ma anche altre completamente fuori dal circuito temporale offerto dalle fiamme gialle. La morte, non violenta secondo l’antropologo nominato dalla Procura, dovrebbe risalire tra gli anni 70 e 90. Insomma almeno 30 anni fa. È un periodo di centinaia di casi di lupara bianca (anche se questa è l’ipotesi più remota per diversi motivi) e della chiusura dei manicomi criminali. Molti pazienti, senza casa e famiglia, sono scomparsi nel nulla. 

Oltre ai riscontri sulle segnalazioni, c’è un’indagine autonoma – coordinata dalla Procura – che i finanzieri hanno avviato. I punti di partenza, oltre alle ossa ritrovate, sono gli abiti e gli oggetti ritrovati nell’anfratto lavico a Zafferana Etnea grazie al supporto degli esperti della Sezione Investigazioni Scientifica dei Carabinieri di Catania. E quindi i lunghi pantaloni scuri, la camicia chiara a righe, il leggero maglione di lana, la cravatta nera, la mantellina di nylon verde scuro, il cappello di lana con pompon e gli scarponcini Pivetta n. 41. In tasca aveva delle monete di vecchie lire del 1977 e un piccolo pettine con custodia. Al polso invece un orologio Omega. Un oggetto lussuoso dalla cui analisi, magari riuscendo a risalire all’anno di realizzazione e distribuzione potrebbe arrivare input utili ad arrivare all’identificazione del cadavere. 

Ma ad aver fatto crescere la curiosità ai finanzieri è stata “una bottiglia di vetro ritrovata accanto al cadavere” in cui è rimasta attaccato un pezzo di pagina de “La Sicilia che riporta dei necrologi del dicembre 1977 ”. Molti gli interrogativi che sono sorti da quello strano rinvenimento.  Certo potrebbe trattarsi di un semplice caso. E cioè di una pagina che avvolgeva senza un nesso logico la bottiglia. Ma potrebbe essere anche un utile spunto investigativo che i finanzieri stanno approfondendo. L’obiettivo è uno: dare un nome al cadavere nella grotta. 


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