Siracusa – Il “Seppellimento di Santa Lucia” del Caravaggio, gioiello del patrimonio artistico di Siracusa, alla fine, nonostante gli interventi del corposo fronte di opposizione, ha lasciato, questa mattina, la città, per essere trasferito a Roma e poi a Rovereto.
In questa circostanza la posizione dell’amministrazione comunale non è stata unanime. Se il sindaco, Francesco Italia, facendo propria l’opinione pubblica prevalente, negli ultimi giorni, aveva espresso la sua contrarietà all’imminente prestito dell’opera per un’esposizione fuori regione, di parere nettamente contrario al suo, si è dichiarato l’assessore alla Cultura della sua giunta, Fabio Granata, che ravvisava nel prestito alcuni aspetti positivi, tra cui quello di sottoporre il dipinto a controlli di integrità e di favorirne la messa in sicurezza, per poi essere restituito .
Il fronte del No
Battagliero, sebbene al momento soccombente, invece il “Patto Civico di Consultazione per la tutela del Caravaggio siracusano”, che raggruppava una serie di associazioni culturali della città, che hanno tentato di essere coinvolte nel procedimento di concessione o meno del prestito, inviando richiesta formale alle autorità del territorio, per ultimo al prefetto.
Il dissenso, questa mattina, per il “prelievo” seppur legittimo dell’opera dalla Chiesa di Santa Lucia alla Badia ha viaggiato sui social e aleggia anche l’ipotesi di un ricorso legale che potrebbe essere avviato, per passare al setaccio tutti i vari passaggi che hanno condotto alla decisione, attuata stamane, di cui proprio il Patto civico potrebbe essere promotore. Per ora vige il silenzio stampa.
Italia viva: “Accontentati gli amici”
Tra i primi a commentare, con amarezza, la conclusione della vicenda, è stato il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo : “L’epilogo di questa vicenda – dichiara Cafeo – rappresenta in pieno l’idea di gestione dei Beni Culturali del Governo, ovvero totalmente improvvisata”.
“Avevamo chiesto chiarimenti – prosegue Cafeo – e soprattutto garanzie per l’opera e per gli accorgimenti di sicurezza che ci avevano promesso, non abbiamo ottenuto nulla ma in compenso per accontentare gli amici si è comunque fatta partire, nonostante la contrarietà espressa chiaramente della città”.
“Resta la speranza di rivederla al più presto al suo posto, in Borgata – conclude– ma al momento ci rimane soltanto la triste immagine di un pezzo fondamentale della storia e cultura di Siracusa imballato e caricato su un camion”.
In silenzio non è riuscito a rimanere, nemmeno, l’ex primo cittadino aretuseo dell’ultima giunta di centrodestra al governo della città, Roberto Visentin, che nel 2010 negò, senza esitazione, la possibilità di trasferire il quadro alle “Scuderie del Qurinale”, in occasione di una mostra dedicata al grande pittore italiano, maestro della “Luce”.
Il parere di Visentin
Visentin, che sportivamente dopo l’ultimo mandato, si è allontanato dagli scenari politici, mantenendo vivo il suo interesse per le sorti della città, ma non entrando nei giochi della politica, ha oggi deciso di parlare: “La tela – dice – impacchettata ed imballata, questa mattina, per essere condotta a Roma all’istituto centrale del Restauro per poi essere trasferita al Mart di Rovereto dove ci sarà un’esposizione genera perplessità. All’epoca, il sottoscritto riuscì a creare un unico fronte compatto e coeso per impedire il prestito del dipinto che, per una città come Siracusa, è strategico sotto l’aspetto culturale e turistico. E pensare – sottolinea Visentin- che quella mostra, dal 20 febbraio fino al 13 giugno 2010, per celebrare i 400 anni della morte di Caravaggio, aveva il sostegno della Presidenza della Repubblica”.
Visentin: giunta ambigua
“Ci trovammo di fronte un ostacolo importante ma, Siracusa non poteva perdere un patrimonio così prezioso – dice l’ex sindaco -. Vero è che la proprietà della tela è del FEC e non del Comune di Siracusa ma, la nostra esperienza dimostra che se un’amministrazione ha capacità e forza politica è possibile bloccare provvedimenti ed iniziative lesive per l’immagine e l’economia della città. L’attuale Giunta ha, invece, mostrato ambiguità, scarsa compattezza e nessuna determinazione consentendo così, con il suo atteggiamento, il trasferimento odierno. Avrebbe potuto coinvolgere l’intera classe politica e soprattutto la cittadinanza per giungere ad un risultato positivo e diverso, nell’esclusivo interesse della nostra città”.
Le parole di Sgarbi
Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi, nonché presidente del MART di Rovereto, commenta l’avvenuto trasferimento a Roma, nella sede dell’Istituto centrale del restauro, del “Seppellimento di Santa Lucia”, l’opera di Caravaggio, di proprietà del FEC (Fondo edifici di culto del Ministero dell’interno) custodita nella chiesa della Badia a Siracusa: “Tornerà in perfette condizioni nella sede originaria”