PALERMO – Confindustria sbatte la porta e se ne va dalla Camera di Commercio, non prima però di polemizzare con la Regione e di avere inviato in Procura alcuni dossier sulla Gesap trovati nella stanza di Roberto Helg in via Emerico Amari: “Noi siamo per vendere, ma non per svendere”. Un colpo di scena nella querelle sul commissariamento della Camera di Commercio dopo l’arresto dell’ex presidente, con il governatore Crocetta che a più riprese ha chiesto le dimissioni del consiglio attaccando anche il leader di Condartigianato Palermo Nunzio Reina.
“Qualcuno scopre solo adesso, dopo due anni, che Helg aveva un’azienda fallita – dice il capo degli industriali Alessandro Albanese – non vorremmo che dietro questo ritardo ci sia altro. Il re è nudo. Invitiamo la Regione e Crocetta a indagare e vigilare su quanto sta accadendo alla Gesap e sul processo di privatizzazione”.
I sette esponenti di Confindustria alla Camera di Commercio si sono quindi dimessi, ma per far decadere il consiglio servirebbe il passo indietro di almeno 11 componenti su 31: la Confcommercio, che ne conta 10 (più Helg), ha chiesto una convocazione urgente del consiglio che, in linea teorica, potrebbe procedere all’elezione di una nuova giunta.
“Abbiamo ritenuto opportuno chiarire la posizione dei sette componenti di Confindustria del consiglio camerale – dice Albanese in conferenza stampa -. Si ė scatenata una polemica in modo tardivo sulla presunzione che si debba inviare alla Camera di Commercio di Palermo un commissario. Proprio perché parliamo di legalità, anche un commissariamento va fatto secondo le regole: si può commissariare per gravi e reiterati motivi amministrativi o la mancata presentazione dei bilanci e non ci risulta che questo sia avvenuto. Allora deve essere un commissariamento politico, ma questo aprirebbe la strada a un ricorso al Tar anche se non da parte nostra: non siamo attaccati alle poltrone”.
E qui sta il punto del contendere: Crocetta e vari partiti di maggioranza e opposizione chiedono il commissariamento, che però avrebbe un sapore tutto politico e contro cui qualcuno dei componenti potrebbe anche fare ricorso. Il tutto consentirebbe inoltre a enti commissariati dalla Regione di esprimere la maggioranza nel cda di Gesap.
“Nella Camera ci sono tutte le organizzazioni di categoria ai massimi livelli, assistiamo a un tentativo di decapitazione delle associazioni di categoria – continua Albanese – accettiamo critiche ma motivate. L’intempestività della richiesta di dimissioni è palese: non difenderemo mai Helg, ma la vicenda era nota. E se si andrà al commissariamento, chiediamo elezioni subito. Vorremmo che il presidente vigilasse su quello che sta accadendo alla Gesap circa la privatizzazione, con il pericolo di una svendita”.
Albanese esclude che il commissario possa essere un esponente di Confindustria (“Non ci presteremmo a un’operazione del genere”), ma difende a spada tratta la scelta di Todaro: “Non appartiene a nessuno se non alla sua famiglia, possibile che sia questo il motivo di tanti attacchi?”. “Abbiamo chiesto all’Anac di collaborare con noi – dice Todaro – fare chiarezza anche sulle consulenze della Gesap”. Spazio anche per il caso Reina: “Ha accompagnato numerose persone a denunciare le richieste di pizzo, noi giudichiamo le persone sulla base di quello che fanno. Ha fatto il possibile per ripristinare la legalità”.
“Il vergognoso e strumentale attacco al presidente di Confartigianato Palermo Nunzio Reina da parte del governatore Crocetta – ha commentato Saverio Romano, di Forza Italia – nasconde in realtà la sua vorace volontà di occupare tutte le poltrone. Dietro questa ulteriore manifestazione di finta antimafia di circostanza si cela un disegno attraverso il quale Crocetta vuole conquistare prima la Camera di Commercio di Palermo e, conseguentemente, la gestione della Gesap. La domanda sorge spontanea: dopo tanti anni di antimafia praticata, da parte del presidente Reina attraverso la collaborazione con gli organismi deputati a combattere il racket delle estorsioni a Palermo, – ha aggiunto Romano – sara’ sufficiente anche questa volta un lancio di ‘canigghia’ per confondere l’opinione pubblica circa i veri obiettivi di Crocetta e company? Io credo di no: la gente e’ stufa e ormai consapevole”.
“Avevamo detto subito che la vicenda Helg poteva essere la punta dell’iceberg, le continue liti per come debba essere gestita la Camera di Commercio confermano che il bene comune e l’interesse dei siciliani sono calpestati da beghe di clan”. Lo dicono i consiglieri comunali di Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti. “Oltre a condividere la richiesta del Sindaco Orlando di intervento dell’Autorità nazionale anti corruzione nella vicenda Gesap, forse è il caso che questa intervenga anche nel caos della Camera di Commercio di Palermo – continuano Caracausi e Occhipinti – pensavamo che la corruzione e il malaffare fossero un lontano ricordo, evidentemente ci sbagliavamo. Bisogna fare chiarezza e velocemente nell’interesse di Palermo e delle imprese siciliane e fermare il processo di privatizzazione di Gesap per promuovere un iter più trasparente e di garanzia per i cittadini”.