PALERMO – Sentenza ribaltata per due dei tre imputati. L’unico condannato resta Vincenzo Alaimo, reo confesso del colpo messo a segno nel 2016 alla sala bingo di via Messina Marine, presa di mira più volte dai rapinatori.
La Corte di appello ha inflitto quattro anni ad Alaimo. Assolti Pietro Di Pasquale e Marco Ferrante che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro e cinque anni e quattro mesi di carcere. Erano difesi dagli avvocati Riccardo Bellotta e Giuseppe Piazza.
Alla loro individuazione si arrivò dalle immagini del sistema di videosorveglianza del locale che ripresero il colpo e la fuga. Alaimo confessò, ma escluse che gli altri due fossero loro complici. Eppure i loro volti erano rimasti impressi nelle immagini. C’era una spiegazione, però. L’avvocato Bellotta, ad esempio, ha spiegato che Ferrante era uno dei tanti clienti e non il basista della rapina. Un basista non sarebbe rimasto per cinque ore davanti a un videopoker. E poi era andato via mezz’ora prima del colpo. Un complice, al contrario, sarebbe rimasto fino all’ultimo sul posto per segnalare eventuali imprevisti.