Il duplice omicidio di Falsomiele | Adele Velardo è stata assolta - Live Sicilia

Il duplice omicidio di Falsomiele | Adele Velardo è stata assolta

La sentenza: non ha commesso il fatto. Morirono Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela.

PALERMO – Adele Velardo è stata assolta per non aver commesso il fatto dalla Corte di assise presieduta da Alfredo Montalto. Non è colpevole del duplice omicidio di Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela, avvenuto nel marzo 2016. Era rimasta l’unica imputata dopo che il marito, Carlo Gregoli, si è tolto la vita in carcere. La Procura aveva chiesto l’ergastolo. Al fascicolo della causa c’era una perizia chiesta dal pubblico ministero che riteneva ci fosse ampia compatibilità delle tracce di sudore trovate su uno dei bossoli rinvenuti sull’asfalto e il profilo genetico di Gregoli. Di diverso avviso il perito a cui si sono rivolti i legali della difesa, gli avvocati Paolo Grillo e Marco Clementi che muoveva dalla critica ai metodi di accertamento che, a suo dire, non potrebbero condurre ai risultati raggiunti dai poliziotti.

Non reggono neppure le altre prove. Agli atti dell’accusa c’era un video in cui si vede il Suv dei coniugi Gregoli precedere la Fiat 500 delle vittime e il racconto di un testimone. L’uomo stava andando al maneggio per prendersi cura dei suoi cavalli, quando ha sentito gli spari, ha fatto marcia indietro con l’auto e dallo specchietto retrovisore ha visto l’assassino esplodere colpi di pistola contro Bontà e Vela.

“Dentro la vettura sentivo i colpi di arma da fuoco – ha raccontato – c’era una auto tipo Suv parcheggiata… un uomo che proveniva dal fuoristrada impugnava una pistola all’indirizzo di un uomo che gli stava di fronte… l’uomo cadeva a terra e quello armato sparava altri colpi… effettuavo la manovra di retromarcia e notavo dallo specchietto retrovisore che l’uomo con la pistola guardava ancora la vittima che giaceva al suolo…”. La descrizione fisica e dei vestiti indossati dal killer corrisponde a quella di Gregoli, geometra del Comune. Il testimone, però, non ha parlato della donna. Tracce di polvere da sparo vennero trovate anche addosso a Velardo che però non avrebbe fatto fuoco e risponde a titolo di concorso morale nel delitto. La donna si è sempre proclamata innocente.

 

 

 

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