LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – E’ giallo sul barcone carico di migranti che sarebbe naufragato a circa dieci miglia da Lampedusa, nei pressi dell’isolotto di Lampione. Le unità impegnate nelle operazione di ricerca e soccorso, che fino ad ora hanno raccolto 54 superstiti, non hanno infatti trovato traccia del relitto. Un’ipotesi è che l’imbarcazione sarebbe affondata rapidamente, anche se le condizioni meteo nella zona non sono proibitive e in mare non state trovati segnali dell’avvenuto naufragio. L’altra possibilità e che gli immigrati siano stati abbandonati nei pressi dell’isolotto di Lampione dagli scafisti, che sono poi rientrati velocemente verso le coste tunisine. Ma questa ricostruzione non spiegherebbe come mai l’imbarcazione non sia stata subito intercettata dai mezzi navali ed aerei che hanno partecipato alle ricerche non appena ricevuto l’Sos lanciato intorno alle 18 di ieri non con un satellitare ma con un telefono Gsm, dunque nei pressi di Lampedusa. Le ricognizioni nella zona, cominciate quando non era ancora calata l’oscurità, non hanno infatti dato alcun esito.
Secondo le testimonianze raccolte dalla Guardia Costiera tra i 56 superstiti del naufragio avvenuto ieri sera davanti alle coste di Lampedusa, sul barcone viaggiavano complessivamente 136 migranti, tra i quali dieci donne e sei bambini. Lo riferisce il comando generale delle capitanerie di Porto. All’appello mancherebbero ancora 79 persone che risultano ufficialmente “disperse”, anche se con il passare delle ore si affievolisce sempre più la speranza di trovare sopravvissuti.
Fino ad adesso la Guardia Costiera ha recuperato al largo di Lampedusa ha recuperato solo il cadavere di un uomo che era a bordo dell’imbarcazione naufragata ieri a poca distanza dall’isola. Le ricerche nella zona proseguono intensamente con un vasto dispositivo aero-navale, poiché i naufraghi, ascoltati dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza hanno ribadito che a bordo dell’imbarcazione diretta verso Lampedusa vi erano un centinaio di persone.
Altri due migranti sono stati recuperati dalle unità impegnate nelle operazioni di soccorso. Salgono così a 56 i superstiti in salvo fino ad ora, tra i quali una donna incinta. Le motovedette hanno ripescato anche un cadavere.
Sul naufragio la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. “Stiamo cercando di capire – ha detto il procuratore Renato Di Natale – se ci siano scafisti tra i sopravvissuti”. “Al momento – ha aggiunto – procediamo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ma, dal momento che una vittima è già stata ritrovata, aggiungeremo al fascicolo anche l’ipotesi di omicidio”.
“Le morti in mare di intere famiglie, bambini e giovani, in fuga dalla guerra e dalla povertà sono una delle peggiori tragedie dei nostri tempi che si preferisce non vedere”. Lo afferma la portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (Unhcr), Laura Boldrini. “Quest’anno il numero degli arrivi in Italia è drasticamente diminuito rispetto allo scorso anno – sottolinea Boldrini – via mare sono giunte ad oggi 7 mila persone mentre, lo scorso anno, anche a seguito della guerra di Libia e delle primavere arabe ne erano arrivate 50 mila”. “Ma anche a fronte di una tale significativa riduzione – aggiunge – secondo le nostre stime, e senza considerare il numero dei dispersi nel naufragio odierno, il numero dei morti e dispersi in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa è quest’anno di 283 persone”. “Al di là delle responsabilità specifiche dei singoli naufragi, su cui è di primaria importanza fare chiarezza per evitare che il Mediterraneo diventi una sorta di terra di nessuno dove vige l’impunità – dice ancora Boldrini – vi è una responsabilità collettiva legata all’indifferenza e al considerare tutto ciò ineluttabile, anziché cercare soluzioni concrete per evitare che ciò si ripeta”.
Ritrovato il secondo cadavere.
Una motovedetta della Guardia Costiera ha avvistato al largo di Lampedusa un cadavere: potrebbe essere uno dei 79 dispersi del naufragio avvenuto giovedì notte nei pressi dell’isolotto di Lampione. Non si sa ancora se il corpo avvistato in mare sia di un uomo o di una donna. La Guardia Costiera sta mandando sul posto altre unità. Le ricerche dei 79 dispersi non sono mai cessate. Ancora nessuna traccia, invece, del barcone sul quale i migranti viaggiavano. I superstiti, tutti tunisini, tra i quali una donna incinta, sono stati portati al centro di accoglienza che al momento ospita circa 120 persone. L’imbarcazione naufragata sarebbe partita da Sfax, in Tunisia, giovedì intorno alle 14.
E’ di una donna il cadavere trovato dalla Guardia Costiera in mare a Capo Grecale, a Lampedusa. Il medico legale deve accertare da quanto il corpo si trovava in acqua per capire se possa appartenere a uno dei 79 migranti dispersi in un naufragio avvenuto giovedì a largo dell’isola. Gli inquirenti stanno valutando anche se le condizioni del mare siano compatibili con la presenza del corpo in quel punto dell’isola. Ieri era stato ripescato un altro cadavere. I superstiti – 56 – hanno detto di essere partiti dalla Tunisia in 136.