"Il governo Lega-M5S non durerà | Musumeci sta facendo bene" - Live Sicilia

“Il governo Lega-M5S non durerà | Musumeci sta facendo bene”

Intervista a Saverio Romano. "Nel futuro possibile un asse liberale, popolare e riformista contro i populisti".

Il futuro del centrodestra? Tutto dipenderà da come finirà tra Lega e Cinque Stelle. Perché Saverio Romano, leader del Cantiere Popolare, non dubita che il governo gialloverde finirà presto. Ma dopo quel passaggio le strade di Salvini e Di Maio potrebbero continuare a essere legate. E a quel punto, quel che resta del centrodestra, dice l’ex ministro, dovrà organizzarsi in un nuovo blocco “liberale, popolare e riformista”.

Il centrodestra, quello che abbiamo conosciuto nell’ultimo quarto di secolo, esiste ancora?

“In Sicilia non è che sia cambiato molto. Anche quando la Lega ha avuto l’exploit alle Politiche, in Sicilia si è mantenuta sotto soglia. E all’Ars non hanno quella rappresentanza parlamentare tale da mutare il contesto del centrodestra uscito dalle elezioni dell’ottobre scorso. Musumeci poi non è persona che accompagna transumanze o sceglie maggioranze a geometria variabile. È rispettoso verso le forze politiche che lo hanno sostenuto e quando fa un’apertura alle opposizioni lo fa con spirito istituzionale e non per fare campagna acquisti”.

Sì, ma quelle elezioni furono un anno fa. Intanto Salvini si è rafforzato e se si votasse oggi probabilmente la Lega anche in Sicilia avrebbe ben altro peso, non trova?

“Sì, la Lega potrebbe avere un risultato importante ma alle elezioni amministrative che si sono tenute qualche mese fa, questo non si è toccato con mano. Anche Forza Italia prendeva alle amministrative percentuali più basse. C’è un elettore, già da tempo, che dà un certo significato alle elezioni politiche e un altro alle amministrative. Detto ciò, non voglio fare il consulente a Matteo Salvini, ma non credo che andrà in giro a cercare portatori di voti. Immagino che farà un lavoro di formazione di una nuova classe dirigente che sarà a sua immagine e somiglianza. Il fatto che non ha accettato ancora di aprire le porte a tanti astanti che fanno la fila può significare questo. Anche perché ha già avuto la prova contraria”.

In che senso?

“Che quando ha raccolto classe dirigente già fatta questi non gli hanno portato nel Mezzogiorno i voti che lui si aspettava. Dalle comunali fino alle regionali in Sicilia. È un discorso che io guardo da lontano ovviamente. Le politiche di Salvini sono lontane dal mio modo di essere in politica. In un quadro di alleanza ci sono stato, ci sono, e ci posso essere se non prenderà la deriva populista che ha portato avanti di recente forse contagiato dai Cinque stelle”.

Alle regionali presentaste una lista di Popolari e autonomisti, che ottenne un buon risultato. Cosa rimane di quel progetto?

“Quel progetto ha avuto un secondo passaggio, la partecipazione alle elezioni politiche con la lista Noi con l’Italia-Udc”.

Che non andò bene. Lei rimase fuori dal Parlamento.

“Lì non andò altrettanto bene. Siamo stati tutti vittime di uno tsunami giallo: nessuno si immaginava che il Movimento 5 Stelle ottenesse il 50 per cento in Sicilia, nemmeno la Democrazia Cristiana… E non escludo che molta gente che aveva votato per noi a ottobre, in quell’occasione abbia votato per il Movimento 5 stelle”.

E Saverio Romano che vuole fare nel futuro prossimo?

“Io sto facendo un lavoro che non mi fa tralasciare la politica. A metà ottobre il nostro movimento farà un’assemblea con i tanti amministratori e sindaci che abbiamo in giro. Abbiamo i sindaci di Termini, Floridia, Belmonte Mezzagno, assessori e consiglieri a Piana, Bagheria, Partinico”.

Quando dice il “nostro movimento” intende anche autonomisti e Idea Sicilia di Roberto Lagalla?

“Vedremo se gli amici che hanno concorso a quella lista faranno questo percorso insieme a noi. Abbiamo contatti con altri movimenti che ritengono che sia utile un’esperienza aggregativa. Se la mia è un’attesa, è un’attesa laboriosa”.

Pensa di candidarsi alle prossime Europee?

“Io sono francamente lontano dal pensare a una candidatura. Non ho nessuna premura di tornare a fare politica dentro le istituzioni. La si può fare non necessariamente stando dentro il consesso di rappresentanza elettiva. Il tema per me oggi è indicare una prospettiva anziché una candidatura”.

A proposito di prospettiva. L’area di cui lei ha fatto sempre parte si trova davanti a un bivio. O cercare di ricompattare il vecchio centrodestra o pensare a una coesione contro i populisti.

“Lei ha individuato il bivio. Ma non è solo mio. Lei comprende bene che a questo bivio si incontrano tante esperienze diverse che dovranno fare la loro scelta. E sono esperienze più importanti della mia. Se Movimento 5 Stelle e Lega oltre a essere un fatto di governo diventano un fatto politico è ovvio che anche Forza Italia sarà portata a una scelta che non può che essere alternativa. Ma è evidente che la Lega più va avanti a governare col Movimento 5 Stelle più si allontana dal centrodestra”.

Sì, ma più si va avanti nell’attesa più si squaglia il consenso dell’altro centrodestra e si rafforza Salvini, non crede?

“Mi preoccupa fino a un certo punto. Io so che il consenso che oggi danno i sondaggi alla Lega è reale. Le politiche di Salvini piacciono, l’italiano ha sempre visto di buon occhio l’uomo forte e soffre un’immigrazione incontrollata e non integrata. Ma questi elementi sono insufficienti a dare al Paese una prospettiva di governo liberale e solidale come il centrodestra in questi anni si è impegnato a dare. E così col tempo Salvini finirà per perdere un pezzo di centrodestra che oggi ha simpatia per lui. Io sono dell’idea che ognuno deve fare bene il suo lavoro. Noi siamo più bravi a interpretare i principi di solidarietà presenti nella nostra comunità. Tanto che un uomo che è sempre stato liberale come Gianfranco Miccichè ha trovato modo di ergere un muro e fare una sua battaglia che assomiglia a quella nostra. E che ho molto apprezzato”.

A proposito, qual è il vostro rapporto con Forza Italia, partito in cui lei ha militato. Le vostre strade si incroceranno?

“Dipende molto dall’evoluzione che avrà Forza Italia. Non sfugge che in questo momento Forza Italia è dibattuta se preservare il rapporto con Salvini o fare una traversata nel deserto e rappresentare insieme ad altri la faccia liberal popolare dell’Italia”.

In quel caso si dovrà anche dialogare col Pd?

“Può darsi che quest’esperienza di governo arrivi a una rottura traumatica. Se non accade questo, è inevitabile che ci sarà un fronte populista al quale necessariamente si contrapporrà un fronte europeista, liberal popolare e riformista. La mia previsione è che questo governo arrivi presto al capolinea. Il futuro dipendenrà da chi sceglieranno a quel punto come colpevole da additare, se sarà l’Europa o qualche altro fattore ‘esterno’, rinsaldandosi, o se invece sarà l’alleato, rinfacciandosi responsabilità e allontanandosi. Io penso che accadrà il primo scenario”.

Diventerà Bellissima valuta tra l’altro l’ipotesi di una nuova aggregazione di centrodestra. Anche con voi?

“Noi abbiamo una discussione aperta dentro il centrodestra per trovare il modo di rafforzare la maggioranza di governo e immaginare che questo quadro possa integrarsi. Sono contento che si parli più per mettersi insieme che per dividersi. Anche perché il governo regionale sta ben operando e dobbiamo sostenerlo”.

Lei pensa che questo governo abbia fatto bene? Non le pare un po’ lenta come partenza?

“Io preferisco un governo che tace e lavora rispetto a un governo che fa annunci e provoca disastri. Capisco che la gente ha bisogno di risposte immediate. Ma so che seguire le procedure e mettere in moto la macchina burocratica è un lavoro abbastanza faticoso. A me sembra che già non commettere errori metta in condizione la Sicilia di ben sperare”.

Che ne pensa del “caso” della presenza all’Ars di Totò Cuffaro per un convegno sul carcere e delle conseguenti polemiche?

“Molti quando non hanno argomenti da utilizzare in politica trovano facile additare l’untore. In questo caso lo scivolone dei grillini sta tutto là. Non ci sono argomenti e si tira in ballo una persona che ha tutti i diritti di dire quello che pensa soprattutto su questo tema”.


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