Il ministro Mariastella Gelmini ha inviato oggi al rettore di Palermo, Roberto Lagalla, una lettera in cui chiede di intitolare al più presto un’aula della facoltà di Lettere a Norman Zarcone, il ragazzo laureato con lode e dottorando in Filosofia del Linguaggio che a settembre si é tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell’ateneo. “Quello di Norman – sottolinea una nota ministeriale – è stato un disperato gesto di protesta contro le logiche baronali, che riteneva impedissero del tutto la realizzazione dei suoi sogni. Il ministro ha chiesto al rettore di procedere all’intitolazione dell’aula anche a seguito della raccolta di firme di molti studenti”.
“Si tratterebbe di un primo segnale – ha scritto il ministro Gelmini – per non dimenticare la sua tragica storia e le grandi difficoltà incontrate da un giovane che non accettava le rendite di posizione e i privilegi di certi baroni. Con il suo gesto estremo, Norman ha voluto gridare al mondo tutta la sua rabbia contro coloro che gli stavano rubando il futuro e che volevano escluderlo dall’università solo perché, pur avendo indubbie capacità, non possedeva un cognome importante”.
“Qualche tempo fa il ministro Gelmini mi chiamò per esprimermi tutto il suo cordoglio e la cosa mi ha fatto un certo effetto poiché il ministro ha dimostarato una sensibilità e una pietas umana che altri non hanno avuto”. Lo dice Claudio Zarcone, il padre di Norman il dottorando palermitano suicida cui verosimilmente sarà intitolata un’aula nella facoltà di Lettere dell’ateneo palermitano. “Apprezzo molto la sua riforma – aggiunge – perché in alcuni punti è addirittura epocale, specialmente quando si vogliono togliere le rendite di posizione dei baroni e dei loro sudditi che si sentono ‘baronetti’, o quando si inserisce il ruolo degli studenti sulla valutazione dei professori. Il rettore Lagalla ha già portato in Senato Accademico la richiesta dell’aula per Norman, approvata all’unanimità. Lo ringrazio pubblicamente per la sua diplomazia e terzietà nella vicenda, anche se l’aula approvata in Senato Accademico riguarda il polo didattico e non il plesso di Lettere, dove il Consiglio di Facoltà non avrebbe mai approvato”. “Sento infine di ringraziare, il direttore del Tg5 Clemente Mimun – prosegue – il quale mi ha telefonato anch’egli per il suo personale cordoglio, a differenza di altri direttori di testata che hanno preferito invece ignorare la vicenda di Norman”.