Il padre: “Un omicidio di Stato”

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14 Settembre 2010, 11:01

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Claudio Zarcone, papà di Norman, suicida a Lettere, dice: “E’ un omicidio di Stato”.

Perchè?
“Era bravo, Norman, era un grande. Si era laureato in Filosofia della conoscenza e della comunicazione, con 110 e lode. A dicembre si sarebbe concluso il dottorato di ricerca della durata di tre anni. Si è ucciso per protestare contro il sistema corrotto che se ne fotte del merito. Anzi, lo ghettizza”.

Un escluso?
“Sì, all’Università gli incarichi sono tutti combinati, appattati. Lui era entrato per un paio di rinunce, senza soldi”.

E allora?
“Lo lasciavano fuori da tutto, lo isolavano. Norman è caduto in depressione”.

Cosa faceva?
“Mi ripeteva: papà perché ho studiato tanto? Lavorava”.

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Che lavoro?
“Piantava ombrelloni nelle spiagge, un dottorando… Ti dò io i soldi, Norman. E lui: no papà, credo nell’etica del lavoro”.

E lei Zarcone? Lei non è estraneo alla politica, ex collaboratore di Granata…
“Ho smosso tutti, lo scriva. Ho votato in cambio di promesse per mio figlio. Ho inviato diecimila curriculum. Mi denuncino. E’ stato tutto inutile. Mi hanno posato i miei ex amici di An”.

Norman aveva un diario?
“La sua protesta l’ha scritta lì, in quei fogli c’è tutta la sua rabbia”.

E si è ucciso.
“L’hanno ammazzato”.

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14 Settembre 2010, 11:01

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