“Nessuno, ma proprio nessuno, era esentato dal pagare il pizzo a Cosa nostra. Neanche la ditta che sta realizzando il nuovo parcheggio di piazza Vittorio Emanuele Orlando di fronte al palazzo di Giustizia di Palermo”. Lo ha raccontato ieri ai giudici della quarta sezione della Corte d’Appello, titolari del processo “Gotha”, il pentito Fabio Manno. Secondo le ricostruzioni avanzate dal collaboratore di giustizia, la richiesta di pagamento sarebbe avvenuta tramite un imprenditore di Gela, di cui però Manno non ricorda il nome. Un emissario del boss di Porta Nuova, Gerlando Alberti, detto ‘u Paccare’, avrebbe quindi avvicinato i titolari della ditta romana Safab, dopo che questa ha vinto l’appalto da 16 milioni di euro. Il pentito, sicuro del contatto avvenuto tra Cosa nostra e la società, non ha però saputo dire con certezza se il pagamento sia mai stato fatto o meno. Le dichiarazioni di Manno giungono a pochi giorni dall’operazione della Dda di Caltanissetta che ha portato all’arresto di 11 persone, tra cui Sandro Missuto, imprenditore gelese, al quale sono state anche sequestrate due aziende edili, e legato proprio alla romana Safab.
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