Il popolo Almaviva in piazza | Nuovo corteo in centro città

Il popolo Almaviva in piazza | Nuovo corteo in centro città

Il corteo Almaviva in via Libertà

Secondo giorno di sciopero dei lavoratori che chiedono la riapertura delle trattative con l'azienda.

PALERMO – Secondo giorno di sciopero per gli operatori del gruppo Almaviva, che con indosso le magliette blu simbolo della vertenza con scritto ‘siamo tutti Almaviva’, stanno sfilando in corteo in via Libertà a Palermo per raggiungere la sede della Prefettura. I lavoratori chiedono lo stop alle procedure di licenziamento per 2.988 addetti del settore riaperte dopo l’esito del referendum sulla proposta di accordo raggiunta da azienda e sindacati.

“Uno sforzo per riportare al tavolo nazionale le parti, soprattutto da parte del Mise che dopo il referendum non ha più preso posizione sulla vertenza, non vorremmo che il voto espresso dai lavoratori fosse colto dal Ministero come una occasione per togliersi dall’impaccio”. Cosi a meno di 25 giorni dal licenziamento dei 1670 lavoratori Almaviva a Palermo, Francesco Assisi segretario Fistel Cisl e Eliana Puma Rsu Almaviva, chiedono l’impegno delle istituzioni nazionali affinché riprendano subito il filo delle trattative sulla vertenza. Oggi nel secondo giorno di sciopero consecutivo, ennesima protesta in strada dei lavoratori che dalla sede di via Cordova si stanno spostando in Prefettura passando per il centro città al coro “il lavoro non si tocca” e “siamo tutti Almaviva”. “Cresce la tensione siamo davvero agli sgoccioli a questo punto oltre al Mise chiediamo un impegno del Ministero del Lavoro, è necessario inoltre far sentire la voce dei lavoratori a Roma con una manifestazione nazionale che coinvolga non solo le sedi a rischio, Roma Napoli Palermo ma tutti i dipendenti Almaviva,in gioco infatti c’è il futuro di tutti”. “Palermo non può permettersi un altro caso Fiat – commenta Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – , un abbandono cioè di una grossa realtà industriale, a questo punto bisogna superare questa fase di stasi della vertenza e mettere in campo interventi straordinari e urgenti, il governo dia segnali concreti che vadano oltre gli annunci, come la riforma dell’articolo 24 bis sulle delocalizzazione, l’avvio di tutti quegli strumenti economici e normativi per rilanciare il settore considerato strategico, i lavoratori non possono essere ostaggio della mancanza di regole, il tempo stringe si passi ai fatti” .

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