25 Settembre 2015, 17:07
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CALTANISSETTA – Sono state le parole delle vittime di mafia tra le quali quelle del fratello del presidente Mattarella, Piersanti ed il celeberrimo monito di Papa Giovanni Paolo II pronunziato durante il discorso alla Valle dei Templi durante la sua visita in Sicilia nel 1995, ”Convertitevi, verrà il giudizio di Dio”, a dare il benvenuto al capo dello Stato arrivato a Palazzo di Giustizia a Caltanissetta in occasione della commemorazione dei giudici Rosario Livatino e Antonino Saetta. Parole che sono state impresse su di una lapide che è stata apposta sul muro di entrata che porta all’aula magna e scoperta dal presidente della corte d’appello Salvatore Cardinale. Il presidente Mattarella seduto accanto alla vedova del giudice Saetta, Luigia Pantano ha ascolto gli interventi dei magistrati che lo hanno invitato. A dare il saluto iniziale il presidente della sezione nissena dell’ Anm Fernando Asaro che detto: “Abbiamo voluto intitolare questo spazio ai colleghi scomparsi affinchè diventino un solido riferimento morale per ciascuno di noi”. Si sono poi susseguiti gli interventi del procuratore generale Sergio Lari e del il presidente della corte d’appello Salvatore Cardinale. ”E’ un giorno d’importanza storica quello di oggi – ha dichiarato alla stampa Sergio Lari, – la presenza del presidente della Repubblica in questo distretto di cui qualcuno vorrebbe l’abolizione spero che sia anche un segnale per il mondo della politica, il distretto giudiziario di Caltanissetta non può essere abolito perché qui si è fatta la storia della lotta alla mafia.”
Non una parola, non una dichiarazione, solo un sorriso ed un saluto all’ingresso ed uno all’uscita dal tribunale da parte di Mattarella. Durante l’incontro in rappresentanza degli studenti delle scuole superiori ha preso la parola una studentessa del liceo classico “Ruggero Settimo” Paola Dell’Utri. “ Essere credibili vuol dire essere coerenti nel perseguimento di un obbiettivi- ha detto la giovane studentessa-.” Eroi silenziosi così sono stati definiti i due magistrati uccisi per mano mafiosa. Presenti le più alte cariche civili e militari ad accogliere il Capo dello Stato il governatore Rosario Crocetta, il presidente dell’assemblea regionale Giovanni Ardizzone, i vertici della magistratura ed il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo.
Seconda tappa della visita lampo a Caltanissetta il “Cimitero dei Carusi” nei pressi della miniera Trabonella, luogo dove sono sepolti 15 bambini che lavoravano nelle viscere della terra morti durante lo scoppio di grisù del 1881. “Dopo aver reso omaggio a chi lavorando è morto ed ai bambini sfruttati per sottolineare la loro dignità”, questo il messaggio lasciato dal presidente scritto di suo pugno su di un foglio bianco nel luogo della commemorazione dei Carusi a ricordo della sua visita nel luogo del dolore. Tutto è avvenuto in silenzio come si concerne ai luoghi di culto, dalla deposizione della corona ai saluti delle scolaresche.
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25 Settembre 2015, 17:07