PALERMO – Abbandonati, sequestrati e spesso sprofondati nel degrado. Mete “ideali” per ladri alla ricerca di qualcosa di prezioso da vendere nel mercato nero per un realizzo immediato.Maioliche, infissi di porte e finestre, decori, reperti archeologici conservati in vecchi magazzini, candelabri o acquasantiere d’epoca: i palazzi storici della città vengono puntualmente saccheggiati e privati dei loro tesori. E nel mirino dei ladri, negli scorsi anni, è finito anche un antico edificio in fase di restauro nel cuore del centro storico.
In quel caso i malviventi erano alla ricerca di rame e approfittando del buio della notte e dell’assenza degli operai, in due avevano scavalcato il muro di cinta e si erano introdotti a Palazzo Bonagia, in via Alloro. Una volta raggiunta la terrazza, avevano staccato decine di mattonelle in cotto per raggiungere le grondaie sottostanti di rame. Un piano andato in fumo grazie all’intervento tempestivo della polizia, che ha ultimamente sventato un altro furto. Un uomo è infatti stato sorpreso mentre spingeva un passeggino in cui aveva nascosto circa cinquanta maioliche: le aveva rubate dallo storico Palazzo Alliata di Pietratagliata, dimora nobiliare in via Serradifalco, celebre esempio di architettonica neogotica da tempo in stato di degrado.
La pavimentazione era stata letteralmente sventrata in più punti, le preziose mattonelle erano invece state accatastate in un angolo per essere trasportate. Lo storico edificio è sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza di Palermo, sequestrato e in amministrazione giudiziaria con un curatore fallimentare. Dal 2012 il bene è stato messo all’asta con un prezzo base di circa due milioni e trecentomila euro, ma nel frattempo è stato preso di mira da ladri e vandali decine di volte. Stesso destino per un altro gioiello del centro storico del capoluogo siciliano, Palazzo Costantino. Uno dei Quattro Canti tra via Maqueda e corso Vittorio Emanuele è infatti stato frequentemente saccheggiato e lo scorso anno due giovani sono stati arrestati per furto aggravato.
Anche in questo caso a fare gola ai malviventi erano state le preziose mattonelle decorate. Duecento le maioliche recuperate grazie alla segnalazione di un residente della zona che aveva notato alcune persone all’interno dell’edificio. L’arte della città, insomma, è in preda a furti e vandalismo con una lista di casi che continua ad allungarsi inghiottendo tra i palazzi di cemento le sue ricchezze.
Negli ultimi anni sono state prese di mira altre residenze storiche che si trovano da un capo all’altro di palermo, da villa Napoli – nella zona Cuba-Calatafimi – a villa Rossi, a Tommaso Natale, dissequestrata dopo una lunghissima chiusura. E ancora Villa Pignatelli Florio, letteralmente vandalizzata e trasformata in un deposito per motorini rubati e discarica, nei pressi di Piazza San Lorenzo. Circa dieci anni fa la struttura fu occupata da quaranta famiglie sfrattate che quando lasciarono l’immobile lo saccheggiarono. Furono rubate tutte le porte in stile liberty, le balaustre in marmo, le persiane, le opere in ferro battuto della Fonderia Oretea. Furono anche incendiate e rubate opere d’arte.
Tutte poi probabilmente vendute ad abili ricettatori. Per questo nei mercatini della città è possibile trovare di tutto, comprese le preziose maioliche. Il loro prezzo oscilla tra i trenta e i settanta euro. Tra la merce esposta sul marciapiede dell’Albergheria è possibile trovare antichi candelabri, vecchie cornici d’argento, oggetti introvabili che parlano di storia e cultura palermitana. Ma la loro provenienza, a quel punto, diventa un mistero.