Ha chiesto subito di “mamma e papà” al risveglio dal coma farmacologico indotto dopo l’intervento chirurgico. Respira autonomamente il diciassettenne che domenica ha battuto violentemente la testa dopo essersi tuffato a Mondello.
Al padre ha chiesto di incontrare il poliziotto che l’ha salvato e vuole festeggiare il suo diciottesimo compleanno. È una fase delicatissima quella che sta attraversando mentre è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Villa Sofia. Il primo passaggio, superato, era estubarlo e valutare la ripresa del respiro spontaneo.
Ha riportato una frattura alla colonna vertebrale. Nelle prossime ore si valuteranno le conseguenze dell’incidente.
I medici hanno indotto il coma farmacologico in attesa di vedere come il suo corpo reagirà all’operazione: la prognosi resta riservata. Secondo una prima ricostruzione il diciassettenne, residente a Romagnolo, aveva raggiunto Mondello con un amico per fare un bagno e due tuffi.
A un certo punto, mentre si trovava in acqua, avrebbe deciso di raggiungere la zona solarium usando la vecchia scala in metallo, avrebbe scavalcato la ringhiera e poi si sarebbe tuffato sbattendo la testa e provocandosi una frattura alla colonna vertebrale. Sull’episodio indaga la polizia.