Il vecchio Pd non c'è più | Tutti gli uomini dell'era Renzi in Sicilia - Live Sicilia

Il vecchio Pd non c’è più | Tutti gli uomini dell’era Renzi in Sicilia

di ACCURSIO SABELLA I candidati della lista del sindaco "sfondano" soprattutto nelle città maggiori. I cuperliani eleggono a Palermo il solo Cracolici, ma fanno il pieno a Enna. Per Civati buoni risultati a Messina. Le primarie disegnano la nuova mappa dei democratici dell'Isola. Sotto l'insegna della rottamazione. Gli auguri di Crocetta.

PALERMO – L’entità della vittoria dei renziani di Sicilia e la sconfitta, seppur onorevole, dei cuperliani sta tutta nei numeri. Non ancora ufficiali, quelli che riguardano gli eletti all’Assemblea nazionale. Ma che gradualmente assumono i contorni dell’ufficialità. I sostenitori di Gianni Cuperlo, infatti, quasi certamente dai capoluoghi Palermo e Catania e dalle rispettive province porteranno all’assise del partito, in tutto, sette-otto rappresentanti. Per intenderci, è il numero di esponenti eletti solo a Catania e provincia dai renziani.

E sono proprio le due città maggiori dell’Isola a offrire la fotografia delle nuove forze in campo. A Palermo città, ad esempio, dove Renzi piazza un 60%, contro il 24% di Cuperlo e il 16% di Civati, i cuperliani riusciranno ad eleggere quasi certamente solo il capolista Antonello Cracolici. Restano fuori il deputato regionale Mariella Maggio e il consigliere Rosario Filoramo. Una sconfitta che potrebbe apparire evidente di fronte alla possibilità che i rappresentanti dell’area Civati eletti nel capoluogo siano due (Enrico Napoli e Antonella Monastra). I renziani, invece, fanno il pieno. Piazzando, solo in città, Davide Faraone, Alessandra Siragusa, Fabrizio Ferrandelli, Fabiola Zimmardi e Pino Apprendi.

E le cose non cambiamo granché in provincia. A Palermo, l’area Cuperlo dovrebbe portare in Assemblea l’ultimo candidato alla segreteria provinciale Antonio Rubino e il giovane sindaco Magda Culotta. Ma anche in questo caso, ecco il boom dei renziani. Anche in questo caso, gli eletti dovrebbero essere cinque, tra cui Gaetano Lapunzina e Valentina Falletta.

A Catania la fotografia è molto simile a quella del capoluogo. Anche nelle percentuali. A Renzi il 59,5%, a Cuperlo il 27,5%, a Civati il 13%. Ai cuperliani, a dire il vero, riesce la “doppia doppietta” (il sottosegretario Berreta e Luisa Albanella in città; il deputato regionale Concetta Raia e il coordinatore dei circoli Enzo Napoli). Ma anche in questo caso, i renziani “sfondano” piazzando Enzo Bianco, Francesca Raciti, Giovanni Barbagallo, Chiara Reina e Gianfranco Vullo in città e Giovanni Burtone, Margherita Frascalanza e Carmelo Nigrelli in provincia. Non benissimo i civatiani, che dovrebbero riuscire a piazzare solo il capolista in città, Danilo Festa e quello in provincia Domenico Grasso.

Ma Civati ottiene un ottimo risultato a Messina, dove, oltre a sfondare la quota del 16%, dovrebbe riuscire a far eleggere ben tre candidati: Piero David, Pina Miceli e Giampiero Terranova. Male, invece, i cuperliani che non raggiungono nemmeno il 20% e che dovrebbero portare in assemblea solo Antonio Saitta. Pienone anche in questo caso per i renziani. Cinque i rappresentanti che dovrebbero arrivare in Assemblea dalla cirttà dello Stretto tra cui Iole Nicolai e Giuseppe Laccoto, deputato regionale alla quarta legislatura, rilanciato dai “rottamatori”.

Qualche luce per i cuperliani, invece, ad Agrigento, dove la lista sfonda il tetto del 35%. Dovrebbero essere tre i candidati eletti: Maria Iacono, Peppe Zambito e Mariella Frumusa. Solo uno in più per i renziani. Tra questi, il sindaco Marco Zambuto. Dalla provincia agrigentina quasi certamente nessun eletto per i civatiani. E lo stesso anche a Trapani. Dove invece la spinta del capogruppo del Pd all’Ars Baldo Gucciardi porterà quasi certamente alla conquista di quattro “seggi” in Assemblea (oltre a quello del deputato regionale, anche quelli di Annamaria Angileri, Salvatore Cangemi e Silvia Augugliaro). Sarà Girolamo Spezia, invece, quasi certamente l’unico cuperliano di Trapani.

Unico collegio nel quale Cuperlo riesce a piazzare più candidati è quello che fa capo alle province di Caltanissetta ed Enna. Lì il candidato di riferimento degli “ex Ds” supera il consenso del 61%. Dovrebbero essere tre i cuperliani eletti nella roccaforte di Mirello Crisafulli e Lillo Speziale: Angelo Licata, Katia Rapè e Fabio Venezia. Ma anche lì, i “renziani” tengono. E potrebbero comunque piazzare due rappresentanti. Uno di loro è Angelo Fasulo, sindaco di Gela, “sganciatosi” dal presidente della Regione Rosario Crocetta che alla fine ha sostenuto il sindaco di Firenze. Confermati i rapporti di forza a Ragusa e Siracusa. In entrambe le province, Renzi dovrebbe piazzare tre eletti (tra questi, il sindaco del capoluogo aretuseo Giacomo Garozzo) a fronte dei soli capilista dei due sfidanti.

Gli auguri di Crocetta a Renzi
“Non mi sono voluto schierare ufficialmente, sono contento della vittoria di Renzi, così come ritengo importante la presenza di Cuperlo e Civati. Non ho mai avuto buoni rapporti con le correnti, il mio rapporto col Pd ultimamente è migliorato e sono certo migliorerà ancora di più”. Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, commenta con i cronisti la vittoria alle primarie di Matteo Renzi, segretario del Pd. Rispetto al voto espresso dai militanti del Megafono, il movimento da lui fondato, Crocetta ha aggiunto: “Alcuni hanno votato per Renzi, altri per Cuperlo e altri ancora per Civati”.


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