PALERMO – Adesso la sentenza è definitiva. La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti ha infatti respinto l’appello presentato dall’ex presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti, confermando così la sentenza di primo grado con la quale l’amministratore era stato condannato per un danno all’erario di oltre 11 mila euro.
Al di là della somma, a far discutere fu il motivo alla base del “danno”. Avanti infatti è stato condannato per le spese legate a un viaggio negli Stati Uniti che i giudici hanno definito, nella sostanza, “immotivato”. Un viaggio con tutti i comfort, si legge sia nell’atto di citazione dei pm che nella sentenza d’appello, compreso il pernottamento nel prestigioso hotel “Plaza” di New York e il noleggio di un’auto di lusso presso il “Colonial Limousine Service”. “In una fase di crisi economica – scrisse il pm nel suo atto d’accusa – sarebbe stata auspicabile una maggiore sobrietà e oculatezza”. Le tesi del pm l’anno scorso erano state accolta dal giudice di primo grado e adesso anche da quello d’appello, che ha reso la sentenza definitiva.
Il viaggio risale al novembre del 2012, quando Avanti si reca negli Stati Uniti per partecipare – questa la tesi dei suoi difensori – alla manifestazione “Sesto Galà Internazionale e Premio Csna 2012”. Ma non solo. Avanti in quell’occasione avrebbe intensificato i rapporti con i “siciliani d’America” attraverso alcuni incontri con imprenditori oriundi e tramite una visita nel quartiere “Queens” colpito da un ciclone.
Una difesa che non ha convinto i giudici contabili che hanno contestato, così come aveva fatto il giudice di primo grado, la totale estraneità del viaggio alle finalità istituzionali dell’ente del quale Avanti rappresentava il vertice politico. Secondo quanto accertato dai giudici contabili Avanti sarebbe rimasto in America dal 4 al 14 novembre. L’ex presidente della Provincia è arrivato a New York il pomeriggio del 4 novembre. Il premio internazionale “Sesto Galà Internazionale e Premio Csna 2012 si era svolto però dal 2 al 4 novembre a Philadelfia.
“Lo svolgimento della missione – scrivono così i giudici d’appello nella sentenza – non risulta essere stato preceduto da alcuna attività programmatica al fine di dare contezza della ragionevolezza delle spese programmate e sostenute. Inoltre, nessuno dei provvedimenti versati dalle parti al fascicolo processuale dava conto delle ragioni della missione, che appariva giustificata solo attraverso un generico riferimento ad un Galà Internazionale e ad un Premio CSNA 2012. Peraltro, – insistono i giudici – risulta che l’Avanti aveva raggiunto il suolo americano, atterrando in un altra città, precisamente all’aeroporto JFK di New York, alle ore 14.40 dell’ultimo giorno delle celebrazioni, che si svolgevano a Philadelphia e che, pertanto, l’intervento di quest’ultimo, alla convention, si era limitato, dunque, al più, alla fase finale della riunione o alla festa di gala conclusiva dell’evento (ciò in quanto le due città distano, tra loro, circa 150 km)”. Non “regge” nemmeno il tentativo di giustificare quel viaggio sulla base di alcuni incontri con imprenditori italo-americani: Avanti, scrivono i giudici “afferma di avere avuto incontri con oriundi siciliani e altri soggetti ( anche questi non preceduti da attività di programmazione) ma, di ciò, non fornisce prova alcuna ; peraltro, si tratta di incontri le cui asserite motivazioni non appaiono riconducibili ad alcuna delle finalità istituzionali intestate alla Provincia regionale”. Insomma, quel viaggio non era giustificato. Avanti deve restituire i soldi spesi, presi dalle casse della Provincia di Palermo. La sentenza adesso è definitiva.