Cultura e Spettacolo

Il volto della Tecnica, una introduzione a Ernst Jünger

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14 Agosto 2022, 17:15

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Forzando notevolmente la mano, si potrebbe dire che le due fasi del pensiero di Ernst Jünger abbiano come snodo i due viaggi in Sicilia. La fase bellicista e quella “pacifista”. Una riduzione forse grossolana, ma utile a introdurre il pensiero di un uomo che ha vissuto tanto, troppo. E sempre ad altissima intensità. 

Morto a 103 anni di età, può essere considerato a pieno titolo il testimone più autentico del Novecento europeo. Con Ernst Jünger. Il volto della Tecnica (Altaforte, ed.), Michele Iozzino offre una introduzione assai efficace e completa circa il primo troncone della produzione del filosofo e scrittore di Heidelberg che attentò alla vita di Adolf Hitler. 

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Il volto della Tecnica.

“Tornare su Jünger significa, paradossalmente, tornare al nostro avvenire, secondo una concezione, improntata alla reversibilità del tempo, che supera ogni determinismo – sia esso di natura lineare o ciclica: back to the future”, scrive Luca Siniscalco nella prefazione suggestionando piacevolmente il lettore. 

L’operaio, il ribelle e l’Anarca. La mobilitazione totale, l’elementare e la Tecnica. Qual è il punto di caduta? Iozzino ci congeda con un pensiero degno dello stesso Jünger e che ci interpella con urgenza: “Di fronte al crescere dell’automatismo e allo strapotere della tecnica – scrive – l’uomo non può rimanere indifferente. Essa pone una domanda abissale sulla libertà dell’uomo, vale a dire sulla sua essenza”. 

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14 Agosto 2022, 17:15

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