Inaugurato lo spazio per Norman | Il padre: “Non muoia due volte”

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04 Maggio 2011, 19:40

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“Ogni cosa io conosco secondo cuore e secondo ragione”, sono le parole che gli amici di Norman hanno scelto per rappresentarlo, le hanno stampate su una maglia bianca sotto la foto del loro amico indossata oggi, in occasione dell’inaugurazione dello spazio in sua memoria, al polo didattico dell’Università degli studi di Palermo. “È una frase dell’Iliade, pronunciata da Ettore prima di andare a morire” – spiega l’amico Alessandro – e come Ettore Norman è stato pronto a morire, come Ettore Norman è stato pronto a lottare contro ogni cosa, a fregarsene di tutto pur di seguire la sua vera passione..

Alessandro Di Maio parla di questa cerimonia come di un punto di arrivo da cui si riparte, si è dovuto combattere per arrivare a questo, ma da qui si ricomincia con l’idea di una fondazione che valorizzi l’intelligenza, “uno spazio al di fuori di quelle logiche di profitto e di guadagno dove possa trovare espressione il vero merito”, l’intento è quello di sostenere l’espressione culturale in senso lato, dalla redazione di una buona tesi o di una buona scenografia, all’incisione di buona musica. Gli amici, i parenti non utilizzano il passato quando si riferiscono a lui “Norman è, Norman vive” dice nonno Pino, al quale Norman era legatissimo, quel nonno a cui aveva risposto che non voleva fare nient’altro che quello, non voleva fare altro che il ricercatore, e che parla del suicidio del nipote di un atto dimostrativo di protesta contro il sistema, quel nonno che parla con il nipote e che lo avverte ogni giorno negli occhi dei suoi amici, di quei ragazzi di cui Norman è diventato il simbolo.

E in effetti è questa la sensazione che percorre lo spazio dedicatogli, sembra che Norman sia lì, come uno spirito onnipresente in cui si riconoscono i giovani della sua generazione, con lo stesso timore per il futuro e la stessa rabbia . Questo è stato il fil rouge degli interventi che a partire dalle 15:50 circa hanno preceduto lo svelamento della targa.

Ad introdurre la cerimonia di inaugurazione il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Palermo, Roberto Lagalla, le sue sono parole di rimprovero e rammarico per la strumentalizzazione che in questi mesi è stata fatta di una vicenda che rimane un tragico e complesso dramma familiare, e per quelle polemiche che definisce “inutili e pretestuose” . “La storia di Norman deve farci riflettere su un tema sul quale spesso non ci si sofferma, la difficoltà generazionale”, un tema che , secondo Lagalla, deve coinvolgere la società a tutto campo e le cui colpe affondano le radici anche nella generazione precedente.

Segue l’intervento di uno degli amici più intimi di Norman, proprio Alessandro Di Maio, che ci tiene a ricordare l’amico non per il gesto che ha fatto, ma per quello che è: “Norman era il ritratto dell’altruismo, dava importanza agli altri senza mai distinguere, senza mai fare differenze, era un po’ fuori dalle righe, dove c’era lui c’era sempre il buonumore”. Alessandro esprime il desiderio che la memoria di Norman non si fermi solo a questa targa, ma che il luogo in cui è stata affissa diventi un o spazio intellettuale in cui scambiarsi idee in quello stesso modo giocoso che caratterizzava Norman, è un desiderio che condivide con il padre di Norman, Claudio Zarcone, che quasi bisbiglia con la voce rotta dall’emozione, sul viso un’espressione indescrivibile, l’inaugurazione di questa targa risveglia in lui sentimenti di certa sofferenza, vuole che questo spazio diventi un luogo di incontro in memoria di suo figlio affinché venga ricordato, affinché “non muoia due volte”.

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Segue l’intervento di  Massimo Moratti, presidente dell’Inter, giunto personalmente per mostrare la sua partecipazione alla vicenda, che va ben oltre la fede interista di Norman. moratti dice di non aver conosciuto Norman ma di aver potuto apprezzare il suo personaggio, la sua vicenda deve aiutare a capire e a non dimenticare questo esempio di coraggio. All’inaugurazione hanno preso parte anche Maurizio Carta, assessore delegato del sindaco, che si rivolge ai familiari, al loro dolore che di certo questo spazio non riuscirà a placare, ma “potrà trasformare, rigenerare” in un luogo positivo, e Marcello Tricoli, presidente del Consiglio provinciale di Palermo, che ricordando il tortuoso iter che ha portato all’assegnazione della targa ha detto che “si è avverato un sogno, ma non l’unico”.

A concludere il messaggio dell’Ars che elogia Claudio Zarcone per essere “riuscito a trasformare una tragedia in un messaggio di riscatto per i giovani”, e che rende nota l’approvazione, da parte del Parlamento Siciliano della fondazione dedicata a Norman, infine la lettera del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che ricorda la passione di Norman per la musica e quella canzone “un cielo senza stelle” scritta con il padre Claudio in memoria di Falcone e Borsellino.

16:30 circa, la cerimonia si conclude, il Rettore Lagalla scopre la targa dedicata Norman, si legge così:

“Ai giovani studiosi che non hanno saputo reggere il contrasto tra il mondo ideale e la realtà della vita. Perché il loro gesto diventi segno di una rinnovata partecipazione dell’istituzione universitaria ai tormenti e alle drammatiche contraddizioni della giovinezza, e perché siano confermati i valori e il significato profondo della vita”.

Un ultimo sguardo, un’ ultima immagine, quella dei volti piangenti degli amici, che in queste parole rileggono il loro dolore.

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04 Maggio 2011, 19:40

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