Dinanzi all’esodo “biblico” di migranti previsto dal ministro degli Interni Roberto Maroni la macchina dell’accoglienza siciliana continua a lavorare in vista della realizzazione del “residence della solidarietà” a Mineo, in provincia di Catania. Rimane però l’incertezza sui tempi dei trasferimenti.
Il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, commissario straordinario per l’emergenza, aveva prospettato i primi arrivi di rifugiati richiedenti asilo già a partire dalla giornata di oggi, ma invece i sindaci della zona escludono arrivi nel giro delle prossime 48 ore.
A confermarlo è il vice sindaco di Mineo Maurizio Siragusa: “Per oggi mi sento di escludere degli arrivi e forse anche per domani. E’ una situazione in evoluzione e al momento non sappiamo i tempi”.
I comuni del “fronte del no” rimangono ancora fermi sulle loro posizioni. Il primo cittadino di Caltagirone Francesco Pignataro entra in tackle sulla scelta del ministro Maroni. “La Lega e i suoi rappresentanti difendono soltanto l’Italia delle quote latte e se ne infischiano della Sicilia. Se noi fossimo un territorio del nord verremmo trattati diversamente e l’ho detto anche direttamente al ministro durante l’ultimo incontro in prefettura a Catania. Si è fatta passare l’idea che il residence sia un regalo che il governo sta facendo alla Sicilia”.
Anche il sindaco Pignataro conferma che per oggi non ci saranno arrivi e ammette di conoscere la situazione “solo per sentito dire o attraverso fonti di polizia territoriali”.
Quindi cancelli ancora chiusi al residence, che nel frattempo, per accelerare i tempi, è stato requisito evitando così la più lunga procedura del contratto di locazione.