CATANIA. “Il sorriso era la prima cosa che ti colpiva di Gianlù”. Davanti al glaciale e spoglio ingresso dell’obitorio dell’ospedale Garibaldi, si sono riuniti in tanti. Amici di Gianluca che spontaneamente, senza alcun passa parola, senza alcun tam tam dei social network si sono ritrovati spontaneamente a condividere un dolore che sarà impossibile da cancellare.
Non c’è alcuna voglia di parlare. Il silenzio è surreale ma spiega bene il momento. Ad un certo punto si fa nuvolo fitto: gli occhiali da sole restano incollati per nascondere gli occhi lucidi dalla commozione. Nessuno ci crede che “Sgabellino”, così come era affettuosamente chiamato da chi lo conosceva bene, se ne sia andato. Peppe, Andrea, Manuela, Mirko sono qui increduli: “Giocavamo a pallone insieme. Lui era uno spasso: faceva stare allegri tutti. Ma oggi non è il giorno delle parole”.
C’è chi si abbraccia per darsi conforto: chi si domanda ancora com’è potuto accadere. Il silenzio torna prepotente. Quasi a suggellare il profondo senso di rispetto verso Gianluca. Il dolore straziante della famiglia, dei parenti, di chi lo conosceva: è qualcosa di intimo. Ed il racconto del cronista non deve andare oltre.
Sulla bacheca Facebook di Gianluca, intanto, proseguono i messaggi di cordoglio, di affetto ed incredulità. Ed è come se “Sgabellino”, da qualche parte, li stia leggendo tutti: “Fratello nn ti dimenticherà nessuno qui giù, e ti raccomando facci sentire i tuoi pezzi dal paradiso…. :(“, ed ancora: “Hai dato tanto a tanti col tuo sorriso, con la tua musica, la tua allegria. Ci hai regalato serate e giornate spensierate, quanti bei ricordi…non riesco ancora a crederci…ciao Fucilotto R.I.P.”. Non ci crede nessuno che Gianluca se ne sia andato davvero. Ed è un giorno troppo triste per sperare. Anche se poi ti viene in mente che Gianluca da lassù sta donando ancora il suo sorriso a chi ne ha bisogno. Con la sua musica: quella ha condiviso con la sua passione di dee jay. Dispensando a tutti un po’ di magia.
I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio alle 15,30 nella Chiesa di San Giuseppe.
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