Incidenti, avvallamenti e buche | La Palermo-Sciacca è un pericolo - Live Sicilia

Incidenti, avvallamenti e buche | La Palermo-Sciacca è un pericolo

Spesso scenario di drammatici incidenti, lo scorrimento veloce lungo 83 chilometri finisce ancora al centro di polemiche e richieste da parte dei cittadini. L'ex sindaco di San Giuseppe Jato Siviglia: "Nei tratti di congiunzione tra i ponti gravi pericoli". Nel frattempo l'Anas ha concluso alcuni lavori di manutenzione.

Palermo, strada statale 624
di
2 min di lettura

PALERMO – Una delle ultime tragedie risale a due mesi fa, quando la giornata di Pasquetta fu segnata dal sangue all’altezza di Camporeale. A perdere la vita fu Andrea Corsini, 70 anni, che viaggiava a bordo di un’Audi insieme al figlio. Soltanto il giorno prima furono cinque le persone rimaste ferite, una di loro, Francesco Covello di 48 anni, trasportato in condizioni gravissime all’ospedale Civico, morì dopo dieci giorni di agonia all’ospedale Civico.

Altre due croci sull’asfalto della strada statale 624, la Palermo-Sciacca, ormai da anni al centro di continue richieste da parte degli enti locali nei confronti dell’Anas, che ha recentemente concluso i lavori di rifacimento delle barriere di sicurezza nel tratto compreso tra il chilometro zero e il 34. Interventi necessari e chiesti a gran voce dal comitato permanente istituito in prefettura, a Palermo, che ha come obiettivo quello di monitorare le condizioni dello scorrimento veloce, troppo spesso scenario di incidenti gravissimi, tra cui molti mortali.

Quasi venti vittime della strada in tre anni, con contemporanea mobilitazione dei cittadini e dei vari sindaci dei comuni che la Palermo-Sciacca attraversa nei suoi 83 chilometri. Il comitato permanente, nato alcuni anni fa, è stato promosso da Giuseppe Siviglia, all’epoca sindaco di San Giuseppe Jato, uno dei paesi di cui erano originari diversi automobilisti che hanno perso la vita lungo lo scorrimento veloce.

E, attualmente, Siviglia, in quanto referente per la Sicilia dell’Unione sindaci d’Italia, ha raccolte nuove e numerose segnalazioni da parte dei cittadini, soprattutto pendolari, che quotidianamente si trovano ad affrontare chilometri di avvallamenti, curve e pericoli, spesso vedendo la morte in faccia. “Non bastano i lavori alle barriere – dice l’ex primo cittadino – bisogna intervenire sull’asfalto e in vari tratti della statale, dove l’asfalto è stato steso a mo’ di panettone nei punti in cui si congiungono i ponti. Il risultato è quello di un viaggio in cui l’auto sbalza continuamente, influendo notevolmente sulla guida e sulla stabilità dell’auto”.

In particolare, il tratto contro cui gli automobilisti puntano il dito, è quello compreso tra Altofonte e il paese di San Giuseppe Jato, ventidue chilometri circa di difficoltà alla guida che fanno letteralmente “tremare” chi si trova al volante. “Chiediamo sicurezza – dice Giuseppe Siviglia – è ora di dire basta all’alto rischio di questa strada che ha già fatto fin troppe vittime. Gli utenti devono poter sentirsi al sicuro, perché così risultano inutili anche i limiti di velocità: se l’asfalto non è creato a regola d’arte, nessun automobilista può stare tranquillo. Per non parlare dei mezzi di soccorso, visto che la condizione di questa strada di certo non agevola nemmeno il loro percorso, è come attraversare le montagne russe”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI