L’influenza H1N1, comunumente detta “Suina”, preoccupa. La morta di una donna a Messina ha creato una comprensibile psicosi anche in Sicilia. La Sanità Regionale Siciliana sta correndo ai ripari. Noi monitoreremo la situazione ospedale per ospedale. Verificheremo la “febbre” di medici e pazienti. Per capire quale sia il livello della paura e quali le risposte possibili. Cominciamo dal Policlinico di Palermo.
Il pronto soccorso
Il dottor Pierfrancesco Bologna tira un po’ le somme: “Diversi sono i pazienti che nello scorso luglio e agosto, si sono presentati qui, con la paura dell’influenza, con una semplice tosse o febbre. Adesso gli interventi sono più rari. Le informazioni diffuse dai media sono state ben recepite. Pochi sono i casi di coloro che si rivolgono al nostro ambulatorio e per lo più sono persone ritornate da viaggi all’estero. L’allarme è eccessivo. Si tratta di un’infezione virale, tranne in alcuni casi, non provoca più complicazione delle altre”.
Reparto di malattie infettive
Ecco un altro medico. “Si tratta di allarmismo infondato- dice il dottor Pasquale Quartararo, specializzato in malattie infettive nel suo reparto -, le prospettive di mortalità, sono sovrapponibili a quelle dell’influenza stagionale. Se il virus non muta è trattabile con qualche precauzione in più come tutte le altre influenze”. Dunque, al momento – secondo i camici bianchi del Policlinico – ogni paragone con la Spagnola è eccessivo.
I consigli del medico
Lavarsi le mani frequentemente, anche con un semplice detergente, evitando di andare alla ricerca di particolari disinfettanti. Evitare i posti sovraffollati. Prediligere ambienti ben arieggiati – dice il dottor Pasquale Quartararo- una delle modalità di diffusione della malattia è la produzione di “droplet” ovvero goccioline piene di microbi che fuoriescono nel parlare o tossendo. Il Policlinico sta stilando un piano aziendale per la pandemia. Il picco sarà raggiunto intorno a dicembre, nel frattempo basta seguire dei piccoli accorgimenti per tentare di evitare il contagio.