PALERMO – Una consulenza legale da 3,5 milioni di euro, più un altro milione “per consulenze e collaborazioni senza contratti e che non corrispondono all’attività prestata”. Chiusa la procedura di liquidazione della società, l’ex pm Antonio Ingroia è il nuovo amministratore unico. E il suo incarico triennale è iniziato nel segno della lotta a quello che – secondo lui – è stato “uno sperpero di denaro pubblico che che è andato ben al di là della cattiva gestione societaria”.
“Fatti che ritengo gravissimi”, ha detto l’amministratore in pectore in conferenza stampa. E che Ingroia avrebbe già denunciato alla procura della Reppubblica e a quella della Corte dei conti. Un regime di sprechi che, con l’acquisizione totale del pacchetto azionario della società da parte della Regione siciliana, è destinato ad interrompersi. Perché, secondo l’ex liquidatore, “finora il meccanismo societario ha consentito al socio privato (Sicilia e-Servizi venture ndr) di arricchirsi”. E così via agli accertamenti, Ingroia inizia a scavare. “E siamo solo all’inizio”, annuncia.
Intanto, però, partirà il rilancio della società che gestisce il servizio informatico dell’amministrazione regionale. Entro un mese Sicilia e-Servizi dovrà stilare il nuovo piano dei servizi. E Ingroia insiste: “Abbiamo salvato una società fondamentale per la Regione”. I conti della società, però – secondo il direttore generale Dario Colombo – sono apposto. E, ora che non c’è più il socio privato, i nostri servizi costeranno all’amministrazione regionale la metà: da circa 25 milioni a circa 12 milioni l’anno”.
Chiusa la partita del rimpasto, quindi, l’ex pm si dedicherà a Sicilia e-Servizi “al cento per cento”. Fino a poche ore fa, infatti, il suo nome era ancora in ballo per la poltrona di nuovo assessore regionale all’Energia. Ingroia si dice contento: “Adesso potrò completare l’opera iniziata qui – ha commentato – così non sarò più criticato per essere quello che non porta a termine gli incarichi”. Eppure, come ha ammesso lui stesso, un pensierino a fare l’assessore, Ingroia l’aveva fatto. “All’inizio erano solo voci – ha detto – , poi Crocetta ha fatto apprezzamenti sul mio lavoro, ma non si sono mai concretizzati in una proposta. Avrei accettato, comunque, se l’incarico fosse stato solo di carattere tecnico-istituzionale. Le polemiche sulla mia eventuale nomina? Forse faccio paura”.