GIARRE. Sette colpi di pistola di piccolo calibro sono stati esplosi la scorsa notte, poco dopo le 23 e 30, contro la vetrata del panificio “Il grano d’oro” di via Maria Santissima del Carmelo a Giarre, aperto da poco più di un mese. Gli spari sono stati avvertiti distintamente dal titolare di uno dei pub, che si trovano a poche centinaia di metri, e da numerosi clienti che a quell’ora affollavano ancora la zona. Subito è stato lanciato l’allarme e sul posto sono giunti in pochi minuti i carabinieri della Compagnia di Giarre, guidati dal capitano Marcello Mari e dal tenente Filippo Testa, che indagano sul grave atto intimidatorio. I sette bossoli rinvenuti sono stati repertati ed inviati nei laboratori per le analisi. Al momento degli spari fortunatamente all’interno del panificio non c’era ancora nessuno. Il laboratorio avrebbe aperto solo qualche ora dopo. Ma dal racconto dei numerosi testimoni che, seppur a distanza, hanno assistito alla sparatoria, sarebbe emerso che ad esplodere i colpi sarebbe stato un uomo a viso scoperto. Il malvivente, a bordo di uno scooter di colore nero, condotto da un altro uomo, dopo aver sparato contro l’attività commerciale si sarebbe dato alla fuga a gran velocità. Ma è ancora da verificare se i due indossassero o meno il casco. Sul posto ieri notte è giunto anche il titolare del panificio, Vincenzo Di Prima, il quale ha escluso di aver mai ricevuto alcuna richiesta di denaro o minaccia.
L’uomo per oltre 11 anni è stato titolare di un altro panificio a Mascali, poi chiuso poiché l’affitto del locale era diventato troppo caro. Nemmeno a Mascali, secondo il suo racconto, avrebbe mai avuto nessun tipo di problema con la propria attività. Ma la pista della tentata estorsione resta comunque in piedi. Al momento infatti le indagini sarebbero aperte verso tutte le direzioni, compresa la vendetta personale. Gli investigatori starebbero scavando nella vita dell’uomo nel tentativo di trovare elementi significativi per l’indagine. Stamani intanto i carabinieri hanno compiuto un sopralluogo per verificare se alcune delle telecamere installate nella zona abbiano potuto immortalare la fuga dei malviventi.