Io e la vicenda della dottoressa Farinella

Io e la vicenda della dottoressa Farinella

riceviamo e pubblichiamo
LA LETTERA
di
2 min di lettura

Egregio Direttore
Trovo con rincrescimento il mio nome citato in un articolo da voi pubblicato in data
5 agosto c.a. sulla ben nota vicenda della dott.ssa Farinella, a firma del dott.
Riccardo Lo Verso.
L’articolo riporta una breve e parziale ricostruzione di una mia conversazione con
la dott.ssa Farinella del 12 marzo 2024.
Il mio nome risulta però accostato maliziosamente a quello di altre persone che
avrebbero, a detta del giornalista, fatto pressioni sulla dott.ssa Farinella per un suo
temporaneo passo indietro, evocando chissà quali “complotti”.
Il colloquio da voi citato è avvenuto dopo oltre 1 mese dalla rimozione della dott.ssa
Farinella dal suo incarico di responsabile della Direzione Sanitaria del P.O. Di
Cristina, nel contesto peraltro di rapporti pluriennali di conoscenza nel medesimo
ambiente lavorativo.
Non ho precisa memoria di quella conversazione ma ricordo molto bene quale
era il mio personale convincimento sull’intera vicenda
Ho consigliato per questo alla dott.ssa Farinella, in via del tutto amichevole e vista
la mia non breve esperienza nel mondo sanitario e sindacale, di chiarire la
questione con la Direzione Strategica, soprattutto in considerazione della sua
giovane età e della comprensibile ambizione di carriera.
Qualora tale bonaria composizione fosse risultata impossibile per indisponibilità di
una o di entrambe le parti, le ho consigliato, proprio per tutelare le sue legittime
aspirazioni professionali, di prendere eventualmente in considerazione l’ipotesi di
ritornare al Policlinico da cui proveniva.

Tale consiglio era anche dettato dal mio convincimento che l’attribuzione
dell’incarico di responsabile della Direzione Sanitaria del PO di Cristina non fosse
avvenuta secondo tutte le regole previste dal CCNL vigente.
Un consiglio quindi amichevole, dato in assoluta buona fede, quasi scontato, quello
che nessuno farebbe mai mancare ad un figlio, ad un fratello ad un amico in
difficoltà.
Infine, nell’articolo in oggetto, viene riportata come ciliegina sulla torta, la frase
parzialmente virgolettata quel direttore “è la mafia qua dentro” che non ho mai
pronunciato e neanche pensato.
Ammesso e non concesso che tale breve locuzione sia vera (e non lo è), sono certo
che, se ascoltata nel contesto in cui sarebbe stata detta, apparirà essere una
espressione folkloristica “di senno fuggita”, senza alcun reale e pregnante
significato.
Ribadisco di non avere avuto alcun ruolo nella vicenda della dott.ssa Farinella е
d’altronde non ne avrei avuto nè titolo né possibilità.
Le chiedo, per dovere di obbiettività, di volere dare ospitalità nelle pagine del suo
giornale a questa mia breve nota di precisazioni
Colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.

Dott. Calogero Comparato

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