Le uniche voci udibili sono sommesse. Hanno ancora addosso la paura, l’odore della morte. Giampilieri. Sono le voci di quelli che si sono salvati, che hanno visto la frana e la fine a un passo e sono riusciti a farcela. “Ero in auto quando sono stato completamente travolto”. Gli occhi sbarrati, il fango che ancora gli ricopre i vestiti, un ragazzo racconta così ai soccorritori della Capitaneria di porto e all’ANSA i terribili momenti vissuti nella serata di ieri a causa del nubifragio che ha colpito il messinese. “Stavo tornando a casa – dice – quando
improvvisamente quella massa mi è venuta addosso e mi ha colpito in pieno. Sono riuscito ad uscire dall’auto. E’ stata un’esperienza terribile”.
Altra storia, altra voce. “Due piani del palazzo dove vivevo hanno completamente ceduto e sono spariti”. E’ il racconto, frammentario, di una delle sopravvissute al disastro. La donna, che abitava al terzo piano di uno stabile a Scaletta, non riesce a rendersi conto di cosa sia successo. “Abito sulla costa – dice la signora con un filo di voce – e ancora non mi rendo conto. Erano le otto di ieri sera. Tutto è successo in un attimo. Non so come possa essere successo, ma il primo piano e anche parzialmente il secondo dello stabile dove abitavo sono spariti”.