La banda degli spaccaossa| "Processate i 38 indagati"

La banda degli spaccaossa| “Processate i 38 indagati”

La vittima complice esce dalla stalla con le ossa rotte

Richiesta di rinvio a giudizio della Procura

PALERMO – Al civico 74 di via Leonardo da Vinci, sede della Ellerre di Luca Reina, si occupavano di gestire le pratiche burocratiche, di seguire la parte amministrativa ed economica dei finti incidenti. Il lavoro sporco, a cominciare dal reclutamento delle persone disposte a farsi spezzare gambe e braccia, sarebbe stato di competenza di Salvatore Andrea Cintura. Nella sua agenzia di scommesse di via Pietro Scaglione transitavano persone disperate e dunque facili prede.

Reina e Cintura sono due dei trentotto indagati per i quali il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Giulia Beux e Giacomo Brandini hanno chiesto il rinvio a giudizio. Reina, lo scorso luglio, ha fatto delle ammissioni. È vero che ha organizzato dei finti incidenti e non da solo. Casi singoli, però, di certo non le iniziative di una banda. Di avviso opposto la Procura che, infatti, contesta ad alcuni il reato di associazione a delinquere.

Quello ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Monreale è un vorticoso giro di denaro con un minimo comune denominatore: i soldi pagati dalle compagnie di assicurazioni finivano su conti correnti che nulla avevano a che fare con le vittime degli incidenti.

Il lavoro non mancava. “Mi stressano, tutta la famiglia Cintura mi chiama, Salvo, Domenico, Marcello… mi stressano proprio…”, diceva Antonino Buscemi che reclutava la gente disposta farsi spezzare le ossa. Tanto lavoro, tanti soldi: “…niente ora hanno per ora a uno… che gli hanno rotto, piede, femore e polso ed è una pratica da duecentomila euro e siccome era scappato questo, si era andato a chiudere al manicomio, perché era impazzito… no già è operato e finito, hai capito? Aspettano solo che entrano i soldi, siccome sono duecentomila euro, si spaventano che scappa. Capito? E lo fanno dormire la e gli danno a bere, a mangiare… centomila, però sono tre i soci, trentamila l’uno…”.

Si davano appuntamento alla “stalla” (LE FOTO) un locale sudicio che si trova in via Mango, rione Borgo Nuovo, accanto a una villa seicentesca. Era la stalla degli orrori, una delle basi operative della banda, dove venivano spezzate le ossa alle vittime-complici dei falsi incidenti a colpi di mazza o grosse pietre. Così Domenico Cintura spiegava a un parente “… siamo andati a fare… a rompere a uno… lo abbiamo rotto alla stalla”.

Ecco i nomi di coloro per i quali è stato chiesto il processo: Salvatore Andrea Cintura, Luca Reina, Alessio Cappello, Domenico Cintura, Giovanni Napoli, Alessandro Bova, Antonio Buscemi, Sufiane Saghir, Giuseppe Orfeo, Giuseppe Cintura, Giovanni Viviano, Claudio Baglione, Giuseppe Monti, Vito Virzì, Manlio Lo Piccolo,Vincenzo Renna Cristofaro, Concetta Di Carlo, Silvestro Lo Sasso, Francesco Tosco, Salvatore Chiodo, Letterio Maranzano, Giuseppe Bondini, Cristian Neri, Francesco Mutolo, Giuseppe Gallo, Giovanni Salvatore Norfo, Giovanni Armanno, Angelo Lo Pinto, Salvatore Fasulo, Davide Giammona, Giovanni Calì, Francesco Dragotto, Leonarda Amato, Rita Arceri, Franco Arnone, Domenico Celesia, Davide Mendola, Giovanni Zinna.

Successivamente anche la polizia e la guardia di finanza avrebbero fatto emergere l’esistenza di altre associazioni criminali che operavano nella stesa maniera: incidenti finti, fratture vere.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI