CATANIA – Tre ore e mezzo di fila. E poi la beffa. “Lei non può fare il vaccino perché è un’insegnante”. La disavventura è accaduta questa mattina a una prof catanese che si è presentata all’hub vaccinale di San Giuseppe La Rena con la sua ‘regolare prenotazione’ attraverso il sito della Regione siciliana. “Avevo letto su qualche giornale che c’era stata un’ordinanza che aveva sospeso le vaccinazioni agli operatori scolastici ma né a scuola né nel sito dell’ufficio provinciale scolastico ho trovato notizie. Allora sono andato nel sito e ho cliccato proprio nella parte dedicata agli insegnanti. Ma per esserne sicura – racconta ancora – ho chiamato il numero verde, l’operatrice mi ha chiesto i dati, il codice fiscale, la regione e mi ha detto che rientravo nelle categorie che ne avevano diritto. E quindi ho proceduto alla prenotazione tramite il portale. E voglio evidenziare che ci avevo provato a inizio aprile e non mi faceva andare avanti, così come non mi ha fatto completare la prenotazione per mia suocera avvertendomi che non rientrava nelle fasce previste”.
L’insegnante quindi stamattina come da appuntamento fissato si è presentata alle 11 all’Hub con in mano il suo codice di prenotazione. Sicura che le avrebbero somministrato la sua dose di vaccino. “Ho superato dopo un’ora il primo step dove ho comunicato di essere un operatore scolastico, dopo due ore sono arrivato al secondo step, hanno controllato la documentazione e hanno scritto di proprio pugno operatore scolastico. Arrivata, dopo tre ore e mezzo di fila, davanti al medico per il vaccino questi mi guarda e mi dice: mi dispiace non la posso vaccinare, dal 9 aprile è in vigore un’ordinanza che ha sospeso la somministrazione a questa categoria professionale”.
A questo punto la donna è montata su tutte le furie. “Ho chiesto di parlare con il responsabile affinché mi mettesse nero su bianco quanto è accaduto”, racconta. Ed infatti, dopo un’altra mezz’ora di attesa, ha avuto un documento con carta intestata dell’Asp dove si attesta “che malgrado la regolare prenotazione” non è stata sottoposta al vaccino.
“Ma quello che mi chiedo – denuncia l’insegnante – perché non mi hanno avvertita al primo step? Perché fanno fare tre ore di fila per poi dirti che non rientri nel target. Basterebbe formare meglio il personale, oltre al fatto che sarebbe auspicabile aggiornare il portale con un avviso o bloccando la prenotazione come accade per le categorie non previste. Oltre ad aggiornare gli operatori che lavorano nei call center del numero verde”.
E purtroppo non è l’unica ad essere stata protagonista di questa disavventura. “Dietro di me, oggi, c’era un’altra insegnante che è stata rispedita a casa come. E mi hanno detto che ogni giorno ci sono situazioni come le mie”. Qualcosa nel sistema, dunque, non funziona.