Pagine ingiallite, pentagrammi macchiati, esercizi giovanili e brevi composizioni risalgono al 1962, periodo in cui il musicista Giuseppe Sinopoli visse per dieci anni in Sicilia. Un concerto quello di martedì nella cattedrale di Taormina che ha catturato il pubblico presente. Un ricordo voluto dalla Fondazione Taormina Arte particolarmente legata alla figura di Giuseppe Sinopoli.
Un progetto sposato dal Coro lirico siciliano che lo ha inserito nel programma del Festival dei Teatri di Pietra organizzato, per l’appunto dal Coro Lirico Siciliano
La sua è la storia di una famiglia numerosa, nata subito dopo la II guerra mondiale, che ha attraversato il paese da Venezia a Messina nel 1951.
Dopo un lungo periodo di sacrifici, di conflitti, di studi intensi e di grandi sogni, Giuseppe Sinopoli proseguì il suo viaggio per la Mittleuropa come compositore, prima di diventare direttore d’orchestra.
Questi e molti altri ricordi costituiscono il viaggio, l’esperienza umana, culturale e musicale di Giuseppe Sinopoli, che scoprì la musica in Sicilia.
Taormina Arte ha così ricordato a vent’anni dalla morte, il celebre direttore d’orchestra che a Taormina, nel ruolo di Direttore artistico della sezione musica ha scritto pagine incancellabili, con produzioni liriche che sono entrate nella storia come il Lohengrin ed Elettra.
Scritto dal figlio Giovanni (che ha messo insieme estratti di interviste, ricordi personali ecc.) il testo è stato affidato all’attore Elio Crifò. Il Coro Lirico Siciliano, insieme al Quintetto d’archi del Teatro Bellini di Catania e alla pianista Silvia Cappellini Sinopoli, straordinaria la sua esibizione al piano, hanno eseguito musiche inedite composte da Sinopoli durante il suo periodo messinese, e del periodo maturo.